L’amministrazione Miccichè si presenta nuovamente alla città con un’altra proroga del contratto per la raccolta dei rifiuti, dimostrando ancora una volta la propria incapacità di gestire in maniera efficace un servizio essenziale per la comunità.

Il contratto, inizialmente stipulato nel 2019 con il Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) ISEDA, SEA e SEAP per un valore complessivo di oltre 33 milioni di euro, è stato più volte prorogato senza che l’amministrazione abbia mai applicato il cosiddetto “quinto d’obbligo”, uno strumento previsto per variare il contratto e migliorare il servizio.

Nonostante le numerose lamentele dei cittadini e la percezione diffusa che la città sia tornata agli anni ’90 per degrado e inefficienza, la giunta comunale guidata da Francesco Miccichè continua a mantenere in essere un contratto che loro stessi hanno definito “capestro”, senza mai avanzare contestazioni alle ditte che lo gestiscono.

La Determina Dirigenziale n. 196 del 31 gennaio 2025 sancisce l’ulteriore proroga del contratto fino al 28 febbraio 2026, con un esborso di oltre 10 milioni di euro. L’amministrazione ha giustificato questa decisione con la necessità di garantire la continuità del servizio in attesa di una nuova gara, che appare sempre più lontana. In realtà, altri comuni siciliani, di fronte a difficoltà simili, hanno optato per una gara “ponte”, evitando di perpetuare situazioni contrattuali discutibili.

Le associazioni cittadine, che in passato si erano battute per un servizio più efficiente, sembrano ora scomparse, mentre gli agrigentini continuano ad assistere impotenti a una gestione disastrosa della città. Solo il Codacons ha cercato di stimolare l’amministrazione presentando anche degli esposti che purtroppo ad Agrigento non hanno mai sortito l’effetto sperato. Il servizio di raccolta differenziata, lanciato come fiore all’occhiello della campagna elettorale di Miccichè, è oggi una macchina inceppata, con discariche abusive sparse ovunque e un’inefficiente raccolta porta a porta che lascia interi quartieri sommersi dai rifiuti.

L’amministrazione comunale, in cinque anni di governo, ha fallito nel garantire un servizio decoroso, preferendo la strada della proroga invece di assumersi la responsabilità di indire una nuova gara e cambiare finalmente rotta. Agrigento meritava e merita di meglio.

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