Palermo, 9 febbraio 2025 – Lo spettacolo andato in scena sabato scorso all’Hotel San Paolo, con protagonista Cateno De Luca, ha finalmente svelato la sua vera natura politica: quella di un saltimbanco che, dopo anni di proclami rivoluzionari e insulti a tutto l’arco politico del centrodestra, ha deciso di gettare la maschera e unirsi alla corte di Renato Schifani.

Per anni De Luca ha tuonato contro Schifani, definendolo un “ologramma”, un uomo che svendeva le risorse della Sicilia al governo nazionale, un simbolo della gestione politica mafiosa. Lo ha accusato di essere un “politico con il catetere”, lo ha insultato pubblicamente in ogni occasione. Eppure, sabato scorso, ha annunciato la sua conversione e la volontà di entrare nel governo regionale per “imparare” da Schifani come si amministra.

Le giravolte politiche di De Luca

Non è la prima volta che De Luca tradisce le sue stesse parole e i suoi elettori. Dopo aver insultato Totò Cuffaro, accusandolo di collusioni e dichiarando che mai avrebbe fatto parte di una coalizione in cui lui fosse presente, oggi si ritrova a flirtare con gli stessi ambienti che diceva di voler spazzare via. Lo stesso vale per Raffaele Lombardo, il suo ex padrino politico, che lo candidò nelle liste MPA nel 2006 e nel 2008, ricevendo in cambio solo insulti e tradimenti politici.

Nel corso degli anni, ha definito il centrodestra “una banda bassotti”, ha accusato i suoi esponenti di essere “ladri di Pisa che litigano di giorno e rubano insieme di notte”. Ha detto che non avrebbe mai più avuto nulla a che fare con loro, e invece oggi si getta tra le loro braccia, abbandonando persino il suo partito, Sud Chiama Nord.

Un tradimento annunciato

Italia Viva, rappresentata dai deputati Davide Faraone e Dafne Musolino, ha ribadito la sua ferma opposizione a questo governo regionale e al suo omologo nazionale. La Sicilia non può essere governata con questa politica basata sulla gestione del potere fine a se stessa, mentre i cittadini soffrono per la crisi del servizio sanitario, la carenza idrica, la gestione fallimentare dei rifiuti e l’assenza di infrastrutture.

De Luca: il trasformismo al servizio del potere

De Luca ha gettato la maschera, dimostrando che il suo unico interesse è stare dalla parte di chi gestisce il potere. Non è un Masaniello, ma un Giuda: traditore delle proprie idee, dei siciliani, dei suoi stessi proclami. La sua strategia politica è sempre stata quella di demolire chiunque non fosse funzionale ai suoi scopi, per poi rivedere le sue posizioni a seconda della convenienza del momento.

Italia Viva lancia un avvertimento ai nuovi alleati di De Luca, in particolare ad Arianna Meloni, che oggi appare come il suo punto di riferimento politico. La storia insegna che chiunque si sia fidato di De Luca ha subito lo stesso destino: il tradimento. La domanda è solo quando accadrà di nuovo.

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