Si complica il rimpasto della giunta comunale di Agrigento, con il possibile ingresso di Valentina Cirino e Simone Gramaglia come nuovi assessori.

Mentre la politica regionale e nazionale si muove dietro le quinte, emerge un altro ostacolo: la resistenza di Gerlando Piparo, consigliere comunale, che non sembra intenzionato a lasciare il suo posto. La sua posizione potrebbe avere un peso determinante per il futuro dell’amministrazione Miccichè, soprattutto in vista del cruciale consiglio comunale del 26 febbraio.

Un rimpasto non più così certo

Secondo le ultime indiscrezioni, l’assessorato per Valentina Cirino e la vice sindacatura, inizialmente data per scontata, potrebbero subire dei cambiamenti. Il rimpasto sembrava un passaggio obbligato per rafforzare la maggioranza e garantire stabilità all’amministrazione Miccichè, ma le ultime evoluzioni politiche mettono tutto in discussione. La posizione di Piparo, che non intende dimettersi dalla carica di assessore, è un nodo cruciale, sia per il suo ruolo nel consiglio comunale sia per la sua vicinanza a determinati equilibri di potere.

Il caso Piparo e la richiesta di chiarimenti sulla Fondazione Teatro Pirandello

La questione dell’incompatibilità di Andrea Cirino, membro del CdA della Fondazione Teatro Pirandello e padre di Valentina Cirino, consigliera comunale, ha innescato un acceso dibattito. Tuttavia, è importante sottolineare che non si è trattato di un accesso agli atti, bensì di una richiesta di chiarimenti avanzata dal Codacons e rivolta all’intero consiglio di amministrazione della Fondazione. Il documento, firmato da Giuseppe Di Rosa, coordinatore regionale per la trasparenza degli enti locali, evidenziava come la richiesta di chiarimenti fosse originata da una lettera anonima ricevuta dal Codacons, chiedeva una verifica urgente sulla compatibilità dei componenti del CdA, in conformità con le normative vigenti sui conflitti di interesse e l’influenza impropria nella gestione della Fondazione.

LA LETTERA ANONIMA RECAPITATA AL CODACONS
la richiesta del codacons

Il tema ha assunto una valenza politica ancora più ampia, considerato che la posizione di Andrea Cirino nel CdA potrebbe condizionare il voto della figlia in consiglio comunale il prossimo 26 febbraio. La sua eventuale assenza o un suo voto contrario potrebbero mettere a rischio le strategie della giunta e creare nuove fratture nella maggioranza.

Intervento della Corte dei Conti: possibile terremoto amministrativo

A complicare ulteriormente il quadro politico, arriva un colpo di scena: la Corte dei Conti avrebbe recapitato ieri una PEC al Comune di Agrigento, chiedendo conto e ragione della gestione finanziaria dell’ente. In particolare, l’attenzione sarebbe focalizzata sulle spese legate a “Città della Cultura” e ad altre voci considerate irregolari. Questo intervento mette l’intera amministrazione Miccichè spalle al muro e potrebbe aprire scenari imprevedibili, fino a un possibile ribaltamento della situazione politica.

Lo scontro tra livelli politici e il futuro dell’amministrazione Miccichè

Fonti vicine agli ambienti politici locali riferiscono che la situazione si sarebbe complicata ulteriormente con l’ingresso di attori politici a livello regionale e nazionale. Il rimpasto, che fino a pochi giorni fa sembrava cosa fatta, ora è incerto. La posizione di Piparo potrebbe condizionare anche la sorte della giunta stessa, dato che il consiglio comunale del 26 si preannuncia un crocevia per il futuro dell’amministrazione.

luca campione col sindaco miccichè

Mentre le trattative politiche proseguono, l’attenzione resta alta sulla Fondazione Teatro Pirandello e sul ruolo che essa potrebbe giocare nella ridefinizione degli equilibri amministrativi. Nel frattempo, nasce anche una terza posizione da mettere al vaglio: in caso di giuramento di Valentina Cirino in giunta, il suo posto in consiglio comunale verrebbe preso da Luca Campione, storicamente vicino alle posizioni di Settimio Cantone, oggi presidente del CdA di AICA. Campione, di fatto, non andrebbe certamente con la Lega, che perderebbe così una sua posizione in consiglio comunale, complicando ulteriormente il quadro politico. Resta da vedere se la volontà di mantenere il proprio posto da parte di Piparo sarà determinante per bloccare il rimpasto o se la politica troverà una soluzione di compromesso per sbloccare l’impasse.