Ad Agrigento inizia il Mandorlo 2025 mentre la giunta, con 700.000€ da fondi essenziali, ignora il consiglio comunale.
Festa del Mandorlo 2025: Inizio e Polemiche di Bilancio
Ad Agrigento, nel suggestivo scenario del Teatro Simbolo, è partita la tanto attesa festa del Mandorlo 2025. L’evento, organizzato come la 77esima edizione “Mandorlo in fiore” e previsto dall’8 al 16 marzo, si inserisce in un contesto di festeggiamenti che, però, sollevano gravi dubbi in ambito finanziario. La giunta comunale ha infatti annunciato di aver deliberato la proposta di variazione di bilancio da sottoporre al Consiglio Comunale, organo supremo per la decisione delle spese. Tuttavia, i funzionari dell’amministrazione si presentano con programmi mai visti prima, prevedendo l’utilizzo di 700.000€ prelevati dai servizi essenziali della città.
Dettagli del Programma e Partecipazioni Internazionali
Il programma del Mandorlo 2025 si preannuncia ricco e variegato:
- Partecipazioni Folkloristiche:
- 18 gruppi folkloristici provenienti da paesi come Albania, Argentina, Cile, Colombia, Ecuador, Grecia, Kazakistan, India, Malesia, Messico, Spagna e Turchia, in occasione del 67esimo Festival Internazionale del Folklore.
- 9 gruppi internazionali invitati per il 22esimo Festival de “I Bambini del Mondo”, con delegazioni da Albania, Honduras, Kirghizistan, Macedonia, Panama, Slovacchia, Sri Lanka, Taiwan e Turchia.
- Altre Attrazioni:
- La partecipazione di 2 bande musicali, una formazione di majorette e dei Tammura di Girgenti.
- Coinvolgimento di gruppi folk locali, quindici formazioni provenienti da comuni agrigentini e altre province siciliane, nonché compagini del Corteo Storico e i Carretti siciliani che sfileranno durante la grande parata conclusiva.
- Novità dell’Edizione:
- Un carro allegorico di dimensioni maggiori aprirà il corteo, celebrando “Agrigento Capitale della Cultura” e le bellezze archeologiche e paesaggistiche della città.
- Appuntamenti Chiave:
- Sfilate mattutine dei gruppi folkloristici domenica 9 e 16 marzo nel centro storico.
- Martedì 11, la suggestiva accensione del Tripode al Tempio della Concordia.
- Venerdì 14, la tradizionale Fiaccolata dell’Amicizia.
- Domenica 16, la cerimonia di premiazione con la consegna del Tempio d’Oro davanti al Tempio della Concordia.
A presentare lo spettacolo saranno Elenoire Casalegno – nota opinionista di “La vita in diretta” su Rai Uno – insieme a Enzo Galluzzo, autore televisivo originario di Porto Empedocle, ed Eleonora Pieroni, top model e attrice tra Italia e New York. L’evento, concepito per coinvolgere non solo agrigentini ma anche abitanti delle province limitrofe, richiama la strategia del “panem et circenses”, ovvero l’uso di feste e spettacoli per distrarre l’opinione pubblica.
Dubbi di Bilancio e la Crisi dei Servizi Essenziali
Dietro le luci e le sfilate, si nasconde una realtà più amara: la giunta comunale ha deciso di utilizzare, in via anticipata, risorse che sarebbero state destinate alla fondazione. Quest’ultima, pur avendo inserito in programma il Mandorlo, non aveva previsto il finanziamento diretto della manifestazione. Di conseguenza, i fondi – per un totale di 700.000€ – dovranno essere ritrovati successivamente nel bilancio comunale già precario, mettendo ulteriormente a rischio i servizi essenziali della città.
Mentre la festa parte a gonfie vele, non vengono pubblicati atti e documenti relativi al finanziamento. Domani, lunedì alle ore 17, l’intera maggioranza della giunta, insieme a deputati e consiglieri comunali – ormai delegittimati per il loro ruolo consultivo – sarà convocata all’Hotel dei Pini. In tale incontro, il sindaco dovrà chiarire come la giunta abbia già deciso tutto, escludendo il Consiglio Comunale dalla gestione delle spese. Nel frattempo, Agrigento resta alle prese con una situazione di degrado: la città soffre per la mancanza di servizi essenziali, costringendo i cittadini a ricorrere a metodi antichi, come il tribunale, per ottenere i servizi obbligatori, producendo così debiti fuori bilancio che graviteranno sui prossimi esercizi finanziari.
In conclusione, mentre la città celebra una festa di risonanza internazionale, le ombre di un bilancio in crisi e di una gestione amministrativa opaca continuano a minacciare il benessere dei cittadini. Il contrasto tra l’effervescenza degli eventi e la realtà di un sistema finanziario precario lascia molti agrigentini a chiedersi se il prezzo della cultura possa davvero essere sostenuto a spese dei servizi essenziali.

