Castrofilippo – In un clima di forte tensione politica, l’amministrazione comunale di Castrofilippo ha negato, con una nota del 21 febbraio, la concessione gratuita del suolo pubblico e la chiusura al traffico necessarie per l’organizzazione della seconda edizione di “Vini e Flora Spontanea”. L’evento, che lo scorso anno aveva registrato un grande successo di pubblico e rappresentato un importante motore di rilancio economico per il paese, ora sembra destinato a non ripetersi, lasciando spazio a un duro confronto tra istituzioni e associazioni locali.

Un Successo Soffocato dalle Decisioni Amministrative

Le associazioni promotrici – tra cui “Usu Casa”, “Pi Nichi e Pi Ranni” e i produttori di cipolla Paglina, presidio Slow Food – avevano inviato una richiesta formale con largo anticipo, confidando in una risposta positiva da parte del Comune. L’ottimo riscontro dell’edizione precedente, evidenziato anche dai complimenti delle forze dell’ordine per l’eccezionale organizzazione, aveva fatto ben sperare in una collaborazione costruttiva volta a valorizzare il territorio senza gravare sui bilanci comunali.

Tuttavia, la decisione amministrativa è arrivata inaspettata e categorica: invece di un dialogo costruttivo e di una convocazione degli organizzatori per approfondire la proposta, l’istituzione ha emesso un “no” senza ulteriori chiarimenti. Secondo le associazioni, questa risposta pretestuosa non è solo un atto burocratico, ma un vero e proprio attentato alla democrazia locale.

Una Ripercossa Politica?

Gli organizzatori non nascondono il loro sentimento di frustrazione, interpretando il rifiuto come una chiara ripicca nei confronti di chi propone iniziative alternative, capaci di dare nuova linfa vitale al tessuto economico e sociale del paese. La nota ufficiale del Comune, infatti, ha sollevato non poche domande: come mai un evento concepito esclusivamente per la promozione del territorio e privo di scopi lucrativi debba subire il veto di un’amministrazione che, fino a pochi mesi fa, vantava di aver intrapreso convenzioni e iniziative per “rifarsi economicamente” sul gestore AICA?

Le associazioni denunciano una situazione in cui il privato e il sociale, pur operando per il bene collettivo, vengono penalizzati proprio perché le loro istanze si allontanano dalle logiche e dalle idee politiche in linea con chi attualmente governa. In un contesto in cui l’interesse pubblico dovrebbe prevalere, sembra invece che la visione politica dell’amministrazione possa condizionare e limitare la libertà di iniziativa dei cittadini.

Implicazioni per la Comunità e il Futuro del Territorio

Il rifiuto dell’evento “Vini e Flora Spontanea” non incide soltanto sull’aspetto organizzativo: esso rappresenta un segnale inquietante per l’intera comunità di Castrofilippo. La mancata promozione di manifestazioni che valorizzano il territorio e stimolano l’economia locale rischia di impoverire il tessuto sociale, mentre le istanze di chi opera nel privato per il bene comune vengono messe da parte a favore di interessi politici e amministrativi ristretti.

L’episodio evidenzia, ancora una volta, come chiunque proponga iniziative alternative o porti idee diverse da quelle dell’attuale gestione possa essere vittima di un’azione punitiva, lasciando ben chiaro che il bene comune viene spesso confuso con il bene di pochi.

Il caso di Castrofilippo si configura come un monito per tutte le realtà locali: il sostegno alle iniziative di promozione territoriale non può essere subordinato a dinamiche di potere e a schieramenti politici. Le associazioni continuano a lottare per il rilancio del paese, convinte che il dialogo e la collaborazione debbano prevalere su decisioni unilaterali che penalizzano il pluralismo e la democrazia. Report Sicilia seguirà con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, chiedendo trasparenza e apertura nei confronti di tutte le istanze che mirano al progresso della comunità.

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