Importante decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) che, con un’ordinanza cautelare del 24 febbraio 2025, ha sospeso l’efficacia del provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura di Agrigento nei confronti della C.G. srl, impresa edile di Favara. La ditta, dunque, potrà proseguire regolarmente i lavori pubblici già aggiudicati.
L’interdittiva, disposta dalla Prefettura di Agrigento nel 2024, era stata motivata dalla presunta continuità con una precedente interdittiva antimafia emessa nei confronti di un’altra società appartenente al padre del titolare della C.G. srl. A seguito del provvedimento, il Comune di Castel di Iudica aveva revocato in autotutela l’aggiudicazione di un importante appalto per il miglioramento del tessuto urbano e il risanamento del centro storico, mentre la Società Organismo di Attestazione aveva comunicato la decadenza dell’attestazione SOA della ditta favarese.
Ritenendo l’interdittiva illegittima, la C.G. srl ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, chiedendo l’annullamento e la sospensione sia del provvedimento interdittivo che della revoca dell’appalto.
Gli avvocati difensori hanno evidenziato come la Prefettura di Agrigento avesse adottato l’interdittiva “a cascata”, basandosi esclusivamente sul precedente provvedimento che riguardava un’altra impresa senza considerare autonomamente la posizione della C.G. srl. Inoltre, è stato sottolineato che la Prefettura non aveva adeguatamente esaminato le osservazioni presentate dalla ditta nel corso del procedimento amministrativo, in violazione delle garanzie procedimentali previste dalla Legge 241/90.
Il CGA ha ritenuto fondati i motivi del ricorso e ha sospeso gli effetti dell’interdittiva prefettizia. Nella sua ordinanza, il Consiglio ha evidenziato l’errata esclusione della possibilità di applicare una misura di prevenzione collaborativa meno afflittiva, come previsto dall’articolo 94-bis del Codice Antimafia. La decisione stabilisce un principio rilevante: la Prefettura non può escludere a priori l’applicabilità di misure meno drastiche nei confronti di imprese individuali o di ridotte dimensioni.
Grazie a questa pronuncia, la ditta C.G. srl potrà riprendere la sua attività senza le limitazioni derivanti dall’interdittiva, tornando a operare nei cantieri pubblici e privati. La decisione del CGA rappresenta un importante precedente in materia di interdittive antimafia, riaffermando il diritto delle imprese a un esame individuale e approfondito prima di essere colpite da provvedimenti così impattanti sul loro operato.

