Impianto inquinante ad Agrigento: l’ASP conferma le irregolarità, ora si ripristini la legalità

Dopo oltre dieci anni di battaglie, il Comitato Aria Pulita ottiene un’importante conferma: l’ASP di Agrigento, attraverso il Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Servizio Igiene Ambienti di Vita, ha certificato la fondatezza delle segnalazioni sulla pericolosità ambientale dell’impianto di trattamento rifiuti situato nei pressi dei quartieri Fontanelle e San Michele, a meno di 2 km dall’ospedale di Agrigento.

Un pericolo per la salute pubblica nota ASP.PDF

La relazione dell’ASP evidenzia un rischio concreto per la salubrità dell’aria nella zona, che coinvolge migliaia di residenti e pazienti dell’ospedale. Nonostante le numerose denunce, gli organi statali preposti ai controlli non sono stati in grado di certificare quanto oggi è finalmente riconosciuto: la presenza di un impianto di questo tipo non è compatibile con l’area in cui è stato costruito.

Le domande sorgono spontanee:

  • Perché sono stati ignorati i rischi ambientali per oltre un decennio?
  • Chi ha permesso la trasformazione dell’area da agricola a industriale, violando la normativa vigente?
  • Quali responsabilità hanno i funzionari che hanno rilasciato autorizzazioni senza le dovute verifiche?

La richiesta di giustizia: punire i responsabili

Il Comitato Aria Pulita non si ferma e chiede ora un intervento deciso da parte della Procura della Repubblica di Agrigento, affinché vengano individuati e puniti i funzionari pubblici che, con false attestazioni, hanno reso possibile la trasformazione dell’area e l’autorizzazione dell’impianto.

Si tratta di un atto necessario per ripristinare la legalità e per dare finalmente risposte ai cittadini che per anni hanno subito esalazioni maleodoranti e un peggioramento della qualità della vita.

Non contro gli impianti, ma per una gestione legale e sostenibile

Il Comitato tiene a precisare che non è contrario alla realizzazione di impianti di gestione rifiuti, purché vengano costruiti in aree idonee e gestiti in modo conforme alla legge.

Il caso di Agrigento dimostra ancora una volta come la cattiva gestione pubblica e l’assenza di controlli possano portare a situazioni di degrado ambientale e pericolo per la salute pubblica. Ora che l’ASP ha certificato le criticità, non ci sono più alibi: le autorità competenti devono agire per fermare l’illegalità e proteggere i cittadini.

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