COME MAI SOLO ORA CON UNA DENUNCIA E GLI ACCERTAMENTI DEL 2022 ???

Agrigento, una città che dovrebbe preservare con attenzione il suo patrimonio storico e culturale, è nuovamente al centro di polemiche per presunti abusi edilizi. Questa volta, l’attenzione è puntata su via Emporium, dove sorge la struttura SAIS/TUA autobus. In una nota ufficiale soprintendenza sais tua prot 8427 della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, emergono pesanti dubbi sulla legittimità di alcune opere realizzate in questa zona.

Secondo la Soprintendenza, l’avv. Giuseppe Arnone ha presentato più esposti riguardanti la costruzione di enormi serbatoi di carburante interrati, capaci di contenere 100.000 litri, e la cementificazione degli argini di un fiume che ha modificato drasticamente la morfologia del territorio. La documentazione comunale, che inizialmente sembrava giustificare queste opere attraverso pareri favorevoli e autorizzazioni, viene ora messa in discussione: nelle planimetrie e negli atti autorizzatori, infatti, non ci sarebbero riferimenti chiari alla costruzione di serbatoi di gasolio, né tantomeno alla modifica della morfologia degli argini del Fiume Akragas.

La Soprintendenza sottolinea che, nelle aree sottoposte a vincoli paesaggistici come quella di via Emporium, modifiche come sbancamenti e livellamenti di terreno sono assolutamente vietate. Nonostante ciò, le opere sembrano essere state realizzate senza l’alta sorveglianza necessaria per garantire il rispetto delle normative. La nota menziona anche una serie di provvedimenti precedenti, risalenti agli anni ’80 e ‘90, in cui la Soprintendenza aveva negato autorizzazioni per interventi simili in quell’area, evidenziando il potenziale danno al decoro e al paesaggio circostante la Valle dei Templi.

Questa vicenda getta una luce inquietante sulla gestione del territorio e solleva interrogativi su come possano essere state autorizzate tali opere in un’area così delicata dal punto di vista ambientale e culturale. Il rischio è che, ancora una volta, Agrigento si trovi a dover fare i conti con abusi edilizi che deturpano il suo inestimabile patrimonio paesaggistico, mettendo a repentaglio non solo l’ambiente ma anche la sua immagine agli occhi del mondo.

La città, ormai a un passo dall’inaugurare il 2025 come Capitale Italiana della Cultura, non può permettersi di perdere di vista l’importanza della tutela del proprio patrimonio. Serve un’azione concreta e trasparente da parte delle autorità per risolvere questa situazione e garantire il rispetto delle normative vigenti.

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