Un ordine del giorno a firma dell’on. Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana all’ARS, sollecita il Governo regionale ad attivarsi con urgenza per garantire l’erogazione tempestiva dei contributi destinati all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e a semplificare le procedure per l’accreditamento delle risorse ai Comuni e agli enti gestori.
«L’accoglienza dei minori soli – dichiara l’on. Pace – è un valore che ci rende orgogliosi come Paese. È la testimonianza concreta di una società che non volta le spalle a chi ha perso tutto. Tuttavia, questa rete di solidarietà rischia di spezzarsi se non si interviene subito a livello istituzionale.»
Il sistema, oggi, è paralizzato dalla lentezza burocratica: nonostante gli enti gestori anticipino le spese con fondi propri, i contributi previsti dal Fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati non vengono accreditati nei tempi previsti, creando una crisi profonda. In alcune province, i Comuni registrano ritardi di milioni di euro sulle somme relative al biennio 2023-2024.
La causa principale? Una catena amministrativa pesante e inefficace. Ai Comuni viene chiesto di trasmettere tempestivamente la documentazione al Ministero dell’Interno, ma la carenza di personale e la mancanza di un regolamento uniforme per le Prefetture rallentano tutto. Il risultato è che molte strutture rischiano di chiudere, con ricadute devastanti non solo sui minori accolti, ma anche su decine di lavoratori del settore: educatori, psicologi, operatori sociali, amministrativi.
«Non possiamo permettere – prosegue Pace – che l’accoglienza diventi un problema invece che una risorsa. Chiediamo al Governo regionale di aprire subito un dialogo con il Ministero dell’Interno per garantire procedure rapide, certe e uguali su tutto il territorio nazionale. È fondamentale anche istituire un tavolo tecnico permanente, con la partecipazione degli enti gestori, per rivedere e semplificare le modalità di trasmissione dei dati e rendicontazione.»
L’appello del capogruppo della DC arriva in un momento cruciale, in cui molte strutture rischiano di interrompere l’attività a causa della mancanza di liquidità e dell’incertezza normativa. Una situazione inaccettabile, che mette a rischio la tutela dei minori e la dignità dei lavoratori, e che richiede risposte immediate da parte delle istituzioni.

