Danno erariale da 3 milioni di euro: assolto il dirigente regionale originario di Palma di Montechiaro

PALERMO – La Corte dei Conti ha assolto L.N., dirigente regionale originario di Palma di Montechiaro, da ogni addebito relativo a un presunto danno erariale di oltre 3 milioni di euro contestato dalla Procura Regionale. Il caso riguardava un finanziamento pubblico concesso a una società per l’ammodernamento di un mattatoio a Monreale (PA), nell’ambito della misura 121 dei fondi comunitari.

Il Dott. N., dirigente di terza fascia della Regione Siciliana e responsabile dell’Unità Operativa “Potenziamento delle attività produttive” dell’IPA di Palermo dal febbraio 2018, era stato citato in giudizio per aver – secondo l’accusa – attestato falsamente la regolare esecuzione del progetto, nonostante alcune attrezzature risultassero essere “meri simulacri” e quindi non funzionanti.

La Procura contesta che, a causa di ritardi nei controlli, l’impresa beneficiaria del contributo pari a 3.133.015,98 euro avrebbe potuto trarre vantaggio installando fittiziamente alcuni macchinari prima delle ispezioni ufficiali.

A difendere il dirigente sono stati gli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, che hanno sostenuto l’infondatezza delle accuse dimostrando che:
– il ritardo nei controlli era giustificato dall’eccessivo carico di lavoro dell’ufficio, impegnato in oltre 30 progetti;
– l’impianto principale di macellazione, fulcro del progetto, era pienamente funzionante;
– le attrezzature non operative erano macchinari secondari, estranei alla funzione chiave dell’impianto;
– eventuali anomalie erano da attribuire a sistemi di raggiro sofisticati messi in atto dai titolari della società finanziata.

Secondo i legali, non si poteva pretendere che i funzionari verificassero il funzionamento di ogni singolo strumento tecnico, specie in assenza di elementi evidenti di irregolarità. Inoltre, hanno sottolineato l’assenza di dolo o colpa grave da parte del dirigente.

La Corte dei Conti ha accolto in toto le argomentazioni difensive, pronunciando sentenza di assoluzione per il Dott. L.N., non riscontrando alcuna condotta colpevole o dannosa.

Una vicenda che, per quanto chiusa positivamente per il dirigente coinvolto, rilancia il dibattito sulla complessità dei controlli pubblici in materia di fondi europei e sulla necessità di rafforzare gli organici degli uffici tecnici regionali impegnati nell’attuazione di progetti strategici per lo sviluppo produttivo siciliano.