AGRIGENTO – 14 giugno 2025 – È ufficiale: l’acqua distribuita nel Comune di Raffadali non è potabile. A stabilirlo è stata un’ordinanza urgente firmata dal sindaco Silvio Cuffaro, a seguito delle analisi condotte dall’ASP che hanno riscontrato la presenza di batteri coliformi nei serbatoi idrici comunali.

Ma il problema non finisce qui. Come risulta alla redazione di Report Sicilia, l’acqua che raggiunge le frazioni agrigentine di Montaperto e Giardina Gallotti, così come l’intero territorio del Comune di Joppolo Giancaxio, proviene proprio dai serbatoi di Raffadali. Dunque, se l’acqua è contaminata a Raffadali, è altamente probabile che lo sia anche per le utenze collegate nelle zone limitrofe.

Tuttavia, nessun provvedimento ufficiale è stato finora emesso né dal sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, né dal sindaco di Joppolo Giancaxio, Domenico Migliara, per vietare l’utilizzo dell’acqua a fini potabili. Una situazione che genera forte preoccupazione tra i residenti, soprattutto perché, in assenza di un’ordinanza, non c’è alcun avviso pubblico del potenziale rischio sanitario.

Chi doveva avvisare i sindaci? La responsabilità – a norma di legge – ricade su AICA, che gestisce la distribuzione idrica, e sull’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP), che ha eseguito le analisi. Entrambi gli enti avevano il dovere di informare tempestivamente tutte le amministrazioni servite dagli stessi serbatoi contaminati.

Nel frattempo, il sindaco Cuffaro ha comunicato che una nuova controanalisi è fissata per domani mattina alle 6:30. Se anche questo controllo confermasse la presenza dei batteri, sarà effettuata una terza analisi congiunta con l’ASP per definire un piano di rientro dell’emergenza.

Il silenzio delle amministrazioni di Agrigento e Joppolo lascia spazio a un interrogativo allarmante: è possibile che ancora oggi centinaia di famiglie stiano consumando acqua contaminata senza saperlo?

Report Sicilia continuerà a vigilare su questa vicenda, chiedendo chiarezza, trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di AICA, ASP e delle amministrazioni coinvolte.

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