Ad Agrigento, dove i problemi veri sembrano invisibili agli occhi di chi governa, si riesce persino a festeggiare il cambio d’orario di un treno. Da luglio, il treno diretto(che diretto non è) per l’aeroporto di Palermo partirà 1,45 0re prima, alle 7:48 invece che alle 9:33. Un semplice aggiustamento tecnico che viene trattato come un traguardo storico.
Peccato che di storico, in questa vicenda, ci sia solo il ritardo infrastrutturale di una città che continua a vivere ai margini del sistema dei trasporti regionali. Eppure, l’amministrazione sembra più interessata a celebrare le briciole che a pretendere soluzioni strutturali.
Due ore e mezza per l’aeroporto. Due soli treni. Un’enorme presa in giro
Ci vuole più tempo per arrivare da Agrigento all’aeroporto che da Palermo a Roma in aereo. E questo nonostante si tratti del capoluogo di una provincia intera, con migliaia di cittadini costretti a spostarsi ogni settimana. Due soli treni al giorno, con un tragitto di circa due ore e mezza, non è un servizio: è una condanna.
La logica di chi governa? Trasformare ogni minimo passo – anche quando si tratta solo di un orario anticipato – in una parata di annunci, foto e comunicati. Il tutto per coprire l’evidenza: Agrigento è isolata, e lo sarà ancora a lungo se non si cambia davvero rotta.
Una città normale ne avrebbe almeno sei
In una città moderna, collegata e rispettosa dei suoi cittadini e dei turisti, ci sarebbero almeno sei corse al giorno per l’aeroporto. Con orari distribuiti tra mattina, pomeriggio e sera. Con una durata massima di 90 minuti. Con mezzi puliti, veloci, puntuali. Agrigento, invece, si accontenta di un contentino e di tanta retorica.
La cultura non viaggia con le locandine, ma con i treni
Siamo Capitale Italiana della Cultura, ma una cultura che non viaggia, non si muove e non connette, è solo uno slogan vuoto. Agrigento continua a soffrire l’assenza di visione, di investimenti, di infrastrutture. Si brindano le apparenze, ma la realtà resta quella di una città in ginocchio, in cui muoversi è un lusso e partire è un’impresa.
Report Sicilia continuerà a raccontare la verità: non servono tappeti rossi per i cambi d’orario, servono servizi veri per un territorio che merita ben più di un post autocelebrativo.

