Si sente parlare spesso di “sostenibilità” quando si parla di aeroporti. Ad Agrigento è un tema di cui si parla e spesso straparla da decenni, tanto da non portare alla tanto attesa e auspicata realizzazione di uno scalo aeroportuale a disposizione diretta del territorio agrigentino. In Sicilia ci sono aeroporti dove tra arrivi e partenze se ne registrano uno, a volte due al giorno. Basta entrare ad esempio nello scalo di Comiso, facente parte della rete aeroportuale della Sicilia Sud Orientale. Una struttura sostanzialmente fagocitata dal gigante catanese. Accedendo nello scalo comisano si nota una straordinaria pulizia, un enorme decoro, grande efficienza, servizi di ottimo livello, un senso di modernità ed efficienza raro anche in altre località ben più reclamizzato. C’è un solo grande problema: è quasi sempre vuoto di viaggiatori. Un vero peccato per una infrastruttura che potrebbe essere fondamentale per snellire il traffico spesso caotico verso Fontanarossa. Un senso di cattedrale nel deserto quello che offre l’aeroporto comisano, uno spreco per una Sicilia che potrebbe valorizzare i piccoli aeroporti, ampliando l’offerta ai viaggiatori. Da ricordare come il Libero Consorzio Comunale di Ragusa abbia pubblicato un bando per la concessione di contributi fino a 3 milioni di euro per lo sviluppo del traffico aereo domestico da/per lo scalo di Comiso nel prossimo triennio. L’incentivo è rivolto alle compagnie aeree che attiveranno nuovi collegamenti verso 4 aree italiane: Piemonte-Liguria, Toscana-Emilia Romagna, Veneto-Friuli-Trentino, Campania-Puglia. Scadenza per l’invio delle domande: 09 settembre 2025. Requisiti, modelli e istruzioni sono disponibili nella sezione Amministrazione Trasparente del sito della Provincia di Ragusa.
Ad Agrigento si sogna di volare da decenni …
Da Agrigento la domanda è sempre quella: una eventuale struttura aeroportuale a ridosso della città dei Templi sarebbe sostenibile? Avrebbe i passeggeri necessari a consentire la sua sopravvivenza negli anni? Rischierebbe di essere fagocitata anch’essa dal gigante catanese o anche palermitano? Secondo i politici agrigentini si, in particolare il deputato Lillo Pisano che si sta spendendo per questo progetto, portando avanti un iter che altri suoi colleghi nel passato non sono riusciti a fare attecchire nelle stanze del potere romano. Il dossier è da mesi sul tavolo del ministro ai Trasporti Salvini, che spesso ha speso parole al miele verso un eventuale aeroporto agrigentino, ma ad oggi tutto è fermo a un progetto che va avanti e che sostanzialmente sarebbe fattibile. Il nodo è sempre quello: la sostenibilità, magari con molti più passeggeri rispetto allo scalo di Comiso, un gioiello nel deserto.