Grido di AIUTO lanciato dal sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE sceso questa mattina in piazza in un sit-in davanti la Prefettura di Agrigento(assente il Prefetto)
Il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria ha lanciato un allarme urgente, chiedendo l’invio immediato di trenta agenti aggiuntivi per garantire la sicurezza all’interno del carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, dove le condizioni sono ormai insostenibili. Questa mattina, durante un sit-in davanti alla Prefettura di Agrigento, il segretario regionale Salvatore Gallo Cassarino ha ribadito la gravità della situazione: “Dal mese di luglio abbiamo già denunciato lo stato delle cose al Di Lorenzo di contrada Petrusa, ma adesso siamo qui perché non sappiamo veramente più a chi rivolgerci”.
La richiesta del sindacato è chiara: l’invio di almeno trenta unità per offrire un supporto adeguato al personale attualmente in servizio e garantire un ambiente più sicuro per dipendenti e operatori che lavorano ogni giorno all’interno dell’istituto. A unirsi alla protesta è stato anche il sindacato degli operatori sanitari, che denuncia una crescente serie di aggressioni sia verbali che fisiche: “Chiediamo una maggiore sicurezza perché ormai quotidianamente veniamo aggrediti. Si prendano in esame le richieste e vengano protetti gli operatori che lavorano in carcere”, ha dichiarato un rappresentante.
Davide Gallo Cassarino, Ispettore della Polizia Penitenziaria e responsabile del sindacato autonomo SAPPE per la Sicilia, ha sottolineato come, nonostante le segnalazioni precedenti sulla situazione critica della casa circondariale, nulla sia cambiato. Attualmente, 32 agenti su circa 200 in pianta organica sono in malattia di lungo corso, affetti da problemi legati allo sforzo estremo e ai turni di lavoro che spesso raggiungono le 12-14 ore giornaliere. Questo è dovuto anche alle frequenti insurrezioni dei detenuti, con circa 200 interventi registrati nel solo carcere “Pasquale Di Lorenzo”, in netta sproporzione rispetto al carcere “Pagliarelli” di Palermo, che ha il triplo dei detenuti ma meno di 20 interventi nello stesso periodo.
La situazione, già denunciata da Report Sicilia in precedenti articoli, richiede un intervento urgente e concreto da parte delle istituzioni per riportare condizioni di lavoro dignitose e garantire la sicurezza all’interno del carcere.