Agrigento, 126mila euro per incarichi urbanistici inutili: i consiglieri chiedono spiegazioni

Agrigento torna sotto i riflettori per una gestione discutibile delle risorse pubbliche in materia di urbanistica. I consiglieri comunali Calogero Firetto, Margherita Bruccoleri, Pasquale Spataro, Roberta Zicari, Pietro Vitellaro, Fabio La Felice, Francesco Alfano e Valentina Cirino hanno presentato un’interrogazione dettagliata per chiedere chiarimenti su incarichi professionali affidati e poi revocati, per un importo complessivo di 126.264 euro, che non hanno prodotto risultati concreti.

Due incarichi, zero risultati

Con Determina Dirigenziale n. 633 del 17 marzo 2022, l’amministrazione Miccichè aveva affidato all’ingegnere Maurizio Erbicella l’incarico per la redazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del territorio comunale, propedeutica all’attuazione del vigente PRG, per un compenso di 88.200 euro. Tuttavia, con Determina n. 478 del 18 febbraio 2025, il Comune ha comunicato il recesso dal contratto, specificando che il professionista “non ha posto in essere alcuna attività tra quelle descritte nel disciplinare d’incarico”.

Un secondo incarico, del valore di 38.064 euro, era stato conferito all’ing. Paolo Di Loreto con D.D. n. 1170 del 31 maggio 2022, come consulente specialistico per la pianificazione urbanistica. L’incarico è stato prorogato più volte fino al 2024, ma revocato con Determina n. 988 del 18 aprile 2024, a seguito di provvedimenti giudiziari restrittivi a carico del professionista.

Domande puntuali sull’uso delle risorse pubbliche

I consiglieri chiedono oggi all’amministrazione:

  1. Se e quanto sia stato liquidato all’ing. Erbicella e se siano state avviate azioni di recupero delle somme.

  2. Quali attività abbia svolto l’ing. Di Loreto, considerando che la L.R. 19/2020 impone ai Comuni l’obbligo di redigere il Piano Urbanistico Generale (PUG).

  3. Come siano stati scelti i due consulenti e con quali criteri siano stati determinati i compensi.

  4. Quali attività urbanistiche stia svolgendo l’ufficio tecnico comunale, tenuto conto degli atti di indirizzo del sindaco (prot. 8366 del 3.2.2022) e dell’assessore all’urbanistica (prot. 84093 del 22.11.2024 e prot. 10325 del 10.02.2025), che richiamano la necessità di avviare l’iter del PUG sulla base delle direttive della G.M. n. 126/2018.

Normativa ignorata e scelte discutibili

La questione assume rilievo anche alla luce della Circolare A.R.T.A. n. 5 del 20 dicembre 2024, che ribadisce come tutti i Comuni debbano adottare il nuovo PUG entro il 31 dicembre 2025, anche in attesa della nuova pianificazione regionale (P.T.R.). La stessa circolare sottolinea che per i Comuni con vincoli espropriativi decaduti, come Agrigento, l’approvazione del PUG non è facoltativa ma obbligatoria.

Di fronte a questo quadro normativo, i consiglieri sollevano una questione fondamentale: perché l’amministrazione ha speso 126mila euro in incarichi inutili, quando avrebbe potuto seguire quanto disposto dalla delibera consiliare n. 136/2019, che approvava le Direttive Generali per il nuovo piano urbanistico?

Secondo l’interrogazione, l’amministrazione avrebbe dovuto rispettare l’indirizzo di un organo sovrano come il Consiglio Comunale, anziché scegliere un iter difforme, mai motivato formalmente né condiviso pubblicamente con cittadini e consiglieri.

Un nuovo caso di spreco e mancata trasparenza

La vicenda si inserisce in un contesto più ampio già documentato da Report Sicilia, tra cui ricordiamo la controversa demolizione della Villa del Sole, le criticità urbanistiche in via Emporium e l’inerzia sull’attuazione del PUG nonostante i finanziamenti e i solleciti regionali.

I cittadini agrigentini hanno il diritto di sapere come vengono spese le risorse pubbliche. Per questo, i consiglieri firmatari chiedono all’amministrazione trasparenza, motivazioni e una revisione delle scelte compiute, per evitare che l’urbanistica agrigentina resti vittima di improvvisazione, disattenzione e opacità decisionale.

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