In vista del 2025, anno in cui Agrigento sarà Capitale italiana della Cultura, la Fondazione Agrigento 2025 ha annunciato sei nuove assunzioni, inclusa quella del direttore generale con un compenso annuo lordo di circa 70mila euro. Tuttavia, la gestione complessiva del programma culturale rimane sotto il controllo della Regione Sicilia, nonostante il ruolo simbolico che il Comune e le autorità locali dovrebbero rivestire. Il progetto, con un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, è al centro di una controversia sul livello di autonomia lasciato agli enti locali.

Il ruolo della Regione Sicilia

Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, la Regione ha assunto un controllo significativo sulle decisioni chiave attraverso un “gruppo di lavoro” istituito a Palazzo d’Orleans. Questo gruppo ha delineato il “Programma delle iniziative”, riducendo le possibilità per il Comune di influire sulla pianificazione e gestione degli eventi. Tale approccio ha generato critiche da parte di chi vede ridimensionata la partecipazione delle istituzioni locali, che, secondo molti, dovrebbero avere un peso maggiore in una manifestazione che intende promuovere l’identità culturale del territorio.

Le spese in dettaglio

Il budget destinato alla promozione ammonta a 1,3 milioni di euro. Di questi, 500mila euro sono stati già impiegati per il concerto de Il Volo nella suggestiva Valle dei Templi, evento inaugurale del percorso verso il 2025. Gli altri 800mila euro saranno dedicati al piano di comunicazione, che prevede una presenza significativa su media digitali, tradizionali e pubblicità su mezzi di trasporto.

Un ulteriore investimento di 1,24 milioni di euro è previsto per eventi legati alle arti performative e cinematografiche. Tra gli appuntamenti spiccano il progetto “Agrigento Città Teatro”, un omaggio a Domenico Modugno con Beppe Fiorello, e rassegne dedicate a Luigi Pirandello e Andrea Camilleri, figure centrali della letteratura siciliana. Il programma include anche spettacoli come “Caino e Abele” di Tony Cucchiara e il festival “Piano City”.

Mostre ed eventi culturali

Le mostre, con una dotazione di 850mila euro, includono iniziative come la “Settimana Pirandelliana” e il progetto educativo “AkraNet” rivolto alle scuole. Particolare attenzione sarà dedicata anche alla riqualificazione di spazi storici come il Museo Griffo e la Chiesa di Santa Maria dei Greci. Inoltre, 580mila euro sono stati destinati alle attività didattiche, tra cui il progetto “Un giorno da archeologo”, che coinvolgerà i giovani in scavi nei siti archeologici di Agrigento e provincia.

La replica della Fondazione

Giacomo Minio, presidente della Fondazione Agrigento 2025, ha precisato che nessuna assunzione definitiva è stata ancora effettuata. “Le figure professionali necessarie, come amministrativi, esperti di pianificazione e curatori di mostre, saranno selezionate tramite manifestazioni di interesse e convenzioni con enti pubblici”, ha chiarito Minio. Per quanto riguarda il rapporto con la Regione, il presidente ha ribadito l’importanza della collaborazione con tutte le istituzioni coinvolte, sottolineando che il Comune di Agrigento avrà comunque un ruolo di rilievo nella gestione delle iniziative culturali.

Agrigento si prepara dunque a vivere un anno di grande fermento culturale, ma con una gestione delle risorse che lascia aperto il dibattito sul reale equilibrio di potere tra istituzioni locali e regionali.

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