Agrigento 2025: Fondazione senza sede e Palazzo Tomasi abbandonato
Sono passati più di due mesi dall’inizio del 2025 e ancora la Fondazione Agrigento Capitale della Cultura sembra un’entità fantasma. La giunta comunale, con un ritardo di almeno sei mesi, aveva individuato in Palazzo Tommasi la sede della Fondazione DELIBERA DI GIUNTA N. 14 DEL 28.01.2025, nonostante le numerose segnalazioni sulla sua inidoneità. Oggi, 7 marzo, la situazione è ancora più disastrosa: il palazzo è rimasto inutilizzato e si è trasformato in una discarica a cielo aperto.
Il problema era il presidente Minio o c’è altro?
Nel frattempo, il presidente della Fondazione, Giacomo Minio, è stato sostituito nel più assoluto silenzio generale. Nessuna opposizione dal Consiglio di Amministrazione, dalla deputazione regionale, dal sindaco o dagli altri soggetti coinvolti. Sembrava che Minio fosse il problema, ma oggi, con la sua rimozione, nulla è cambiato. Quindi il problema era lui o è l’intero sistema?
Intanto, l’assessore intervistato su Rai 3 continua a ripetere che “la città è proiettata al 2025”, dimenticando che il 2025 è già iniziato. Dove sono gli uffici della Fondazione? Di cosa si sta occupando? Quali sono le attività concrete? Domande che restano senza risposta.
Palazzo Tommasi: simbolo di un fallimento
Mentre la politica continua a fare dichiarazioni ottimistiche, la realtà parla chiaro: Palazzo Tommasi, che doveva ospitare la Fondazione, è in stato di abbandono totale. Nessuna ristrutturazione, nessuna attività, solo degrado e rifiuti. Un simbolo del fallimento amministrativo e della gestione approssimativa di un evento che avrebbe dovuto portare prestigio alla città.
Agrigento doveva essere al centro della scena culturale italiana. Invece, dopo proclami e promesse, si ritrova con una Fondazione senza sede, un progetto senza concretezza e un palazzo trasformato in una discarica nel cuore della città.
- Dove lavorano questi dipendenti?
- Quali mansioni svolgono, visto che la Fondazione non ha ancora una sede operativa?
- Chi sta monitorando l’effettiva attività della Fondazione e la destinazione dei fondi pubblici?
Se Palazzo Tommasi – che era stato indicato come sede – è in uno stato di abbandono e trasformato in una discarica, viene spontaneo domandarsi dove questi dipendenti prestano la loro attività quotidiana.
Forse lavorano da remoto? O magari esistono uffici provvisori di cui nessuno ha dato notizia ufficiale? Oppure si tratta dell’ennesima operazione di facciata, dove si assumono persone per poi lasciarle senza una vera funzione?
Queste domande meritano risposte chiare e trasparenti da parte dell’amministrazione comunale e della Fondazione stessa, perché si tratta di denaro pubblico e di un progetto che dovrebbe portare benefici reali alla città di Agrigento, non diventare l’ennesima macchina burocratica senza risultati concreti.


