Alla presentazione del cartellone degli eventi di novembre e dicembre 2025, il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, si mostra entusiasta.
Parla di cifre trionfali, di risultati straordinari, di “progetti validissimi”.
Ma mentre lui festeggia numeri auto-proclamati, la città intera, gli operatori culturali, i residenti, i visitatori e chiunque abbia attraversato Agrigento nel 2025 vedono tutt’altro.
Strade dissestate, piazze abbandonate, opere mai realizzate, zero rigenerazione urbana, eventi di dubbio contenuto, progetti costosi e inutili, e un cartellone di fine anno che assomiglia più a una sagra rionale che alla conclusione dell’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura.
E oggi il sindaco “dà i numeri”. Letteralmente.
“777 eventi fino al 10 novembre, supereremo i 1.020”: quando la matematica diventa propaganda
Miccichè afferma:
“Fino al 10 novembre abbiamo avuto 777 eventi. A fine anno supereremo i 1.000.”
Numeri che non reggono alla prova dei fatti.
Per arrivare a 1.000 “eventi”, l’amministrazione conta:
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eventi duplicati e ripetuti;
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lezioni di primo soccorso per cetacei;
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laboratori per bambini;
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tombolate;
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recital parrocchiali;
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pedalate nei quartieri;
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street food;
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attività di associazioni private;
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attività già svolte prima della presentazione del cartellone;
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micro-azioni spacciate per eventi strutturali.
Il sindaco ammette persino:
“Sono stati conteggiati anche eventi collaterali e di piccola dimensione.”
Come dire: “qualunque cosa respiri, la mettiamo nel conteggio”.
Il caso più assurdo: “Che c’entra il primo soccorso per i cetacei?”
Quando gli viene chiesto perché tra gli eventi compaiano attività che nulla hanno a che vedere con Cultura 2025, come il “primo soccorso per i cetacei” o le “Tarzanrubie”, Miccichè risponde:
“Chiedetelo alla commissione.”
Commissione composta da:
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il dirigente avv. Antonino Insalaco
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Il Prof. Enzo Randazzo,
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il direttore della Fondazione, arch. Parello.
Nessuno storico dell’arte.
Nessun curatore.
Nessun professionista della produzione culturale.
Eppure “hanno selezionato i progetti più validi”.
Le associazioni nate a maggio/giugno tutte finanziate. Quelle storiche ignorate. Il sindaco: “Non sono un tecnico”
Domanda dei giornalisti:
“Come mai associazioni nate da pochi mesi hanno ottenuto facilmente fondi, mentre operatori culturali storici non hanno neppure ricevuto risposta alle PEC?”
Risposta del sindaco:
“Io non sono un tecnico, non so rispondere.”
Una resa totale.
Un’ammissione che conferma ciò che abbiamo scritto per mesi:
Capitale della Cultura è stato gestito senza criteri, senza trasparenza e senza competenza.
Il sindaco festeggia 1 milione di visitatori nella valle. Ma lui ne aveva promessi TRE MILIONI in città
Miccichè esulta:
“La Valle dei Templi ha superato 1 milione di visitatori. Un risultato straordinario.”
Straordinario?
Il sindaco sembra aver dimenticato che per un anno intero ha promesso 3 milioni di visitatori, sostenendo che Agrigento 2025 avrebbe portato flussi senza precedenti.
Dove sono i 2 milioni mancanti?
Che fine hanno fatto quelle previsioni “certe”?
E soprattutto:
di chi è realmente il merito del milione di visitatori?
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Non del Comune.
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Non del progetto culturale.
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Non della Fondazione.
I visitatori della Valle dei Templi crescono da 30 anni, grazie all’Unesco, ai tour operator, alle rotte turistiche, alle strategie del Parco.
Ma il sindaco se ne appropria come se fosse frutto di Politiche Culturali inesistenti.
La verità del cartellone: una festa di paese mascherata da Capitale della Cultura
Il cartellone di novembre e dicembre 2025 è un elenco che fa rabbrividire chiunque conosca cosa significhi davvero “programmazione culturale”.
Dentro c’è di tutto:
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laboratori per bambini,
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sagre,
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mercatini,
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corsi di soccorso per animali marini,
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recital amatoriali,
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serate di cabaret,
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tombolate,
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attività parrocchiali,
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street food,
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passeggiate,
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cori di Natale.
Niente che possa ricordare una capitale culturale.
Niente che ricordi il dossier vincente.
Niente che lasci un’eredità alla città.
La sala piena alla presentazione?
Certo: 20 associazioni finanziate × 2 persone = 40 posti garantiti.
Non è partecipazione.
È matematica.
Report Sicilia: la mappa completa dei fallimenti di Agrigento 2025
Negli ultimi due anni abbiamo documentato, uno per uno, tutti i crolli del “sistema Agrigento 2025”:
1. Silent Room – 151.321 euro per un gazebo
Progetto inutile e costosissimo, che sarà smontato senza lasciare nulla.
2. “Mirror Specchio” – Prima serata deserta
Annunciato come evento internazionale collegato con Vienna, Berlino e Stoccolma.
Risultato: sala semivuota e pubblico disorientato.
3. Portineria di Comunità – 80.000 euro per reinventare un patronato
Altro flop totale: SPID, cambio medico, curriculum, idraulici…
Nulla a che vedere con Cultura, rigenerazione o comunità.
4. Info Point diffuso, Museo di Banksy, Giardino della Pace – Progetti fantasma
Mai visti.
Mai partiti.
Mai realizzati.
5. Le osservazioni della Corte dei Conti – Il fallimento è certificato
La magistratura contabile ha smontato ogni narrazione:
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mancanza di opere,
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spese concentrate solo in eventi,
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assenza totale di coordinamento,
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nessuna eredità culturale.
Il sindaco può raccontare ciò che vuole. La città parla un’altra lingua.
Il sindaco può sparare mille numeri, rivendicare intuizioni inesistenti, inventare successi e scaricare responsabilità.
Ma la città è lì, davanti agli occhi di tutti:
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niente opere pubbliche nuove;
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niente rigenerazione urbana;
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niente infrastrutture culturali;
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niente eredità del 2025;
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un anno di propaganda, eventi improvvisati e sprechi.
Agrigento non è diventata più colta.
Non è diventata più ricca.
Non è diventata più attrattiva.
Non è diventata più vivibile.
È rimasta esattamente dov’era.
O forse un po’ più in basso.
Report Sicilia continuerà a fare ciò che il Comune non fa: raccontare la verità
Mentre il Comune festeggia numeri inesistenti, noi continuiamo a presentare fatti, documenti, atti, verifiche, inchieste, contratti, determine, sopralluoghi.
E continueremo fino all’ultimo giorno di questo mandato.
Perché Agrigento merita la verità.
Non un cartellone di Natale mascherato da Capitale della Cultura.


