portineria di comunità

Nel cuore di Porta di Ponte nasce un punto di ascolto e partecipazione che mira a restituire senso di comunità e dialogo tra cittadini, associazioni e istituzioni.

Ad Agrigento, all’interno dell’INFO Point di Porta di Ponte, è stata inaugurata questa mattina la Portineria di Comunità, un progetto della Rete Italiana di Cultura Popolare, diretta da Antonio Damasco, tra i 44 interventi previsti dal dossier di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.

Non si tratta di uno sportello tradizionale, ma di un luogo di ascolto, partecipazione e prossimità, una vera “cerniera” tra cittadini, associazioni e istituzioni, con l’obiettivo di creare un welfare di comunità che metta al centro la relazione e l’ascolto reciproco. Un progetto che, come dichiarato dai promotori, resterà alla città anche dopo la fine dell’anno da Capitale, rappresentando un lascito concreto per la cittadinanza.

All’inaugurazione hanno partecipato numerose associazioni, insieme al questore di Agrigento Tommaso Palumbo, al sindaco Francesco Miccichè, ad Antonio Damasco e a Margherita Orlando per Agrigento2025.

“Siamo al di là delle polemiche su Agrigento Capitale – ha dichiarato il questore Palumbo – questo è un intervento che resta e crea comunità. Un luogo di scambio e sostegno dove la gente può contare su consigli, informazioni e aiuto reciproco tra cittadini e volontari”.

Il sindaco Miccichè ha definito la Portineria “un’iniziativa che non è una mostra, né un evento o uno spettacolo, ma un progetto con una funzione sociale concreta al servizio del cittadino”.

Durante la cerimonia, i partecipanti hanno firmato un “libro degli intenti” simbolico, per sancire l’impegno verso un percorso condiviso di collaborazione e ascolto.

Antonio Damasco, ideatore del progetto, ha spiegato che la Portineria “non è uno sportello, che per natura è centripeto, ma il suo contrario: un presidio diffuso che va verso le persone, casa per casa, negozio per negozio, fino ai quartieri e alle periferie. L’ambizione è che questo punto di incontro resti alla comunità di Agrigento come eredità stabile.”

Margherita Orlando, responsabile del coordinamento del programma culturale di Agrigento Capitale, ha sottolineato che si tratta di uno dei progetti più legati alla socialità e alla dimensione umana della comunità agrigentina.

La Rete Italiana di Cultura Popolare, promotrice delle Portinerie di Comunità®, ha già avviato esperienze simili in varie città italiane: la prima è nata a Torino nel mercato di Porta Palazzo e, dopo Palermo, quella di Agrigento è la seconda in Sicilia. L’obiettivo è costruire un nuovo modello di welfare partecipativo, basato sulla condivisione dei saperi e sul valore delle relazioni.

Come spiegato dalla presidente della Rete, Chiara Saraceno, “le Portinerie non sono sportelli né presidi, ma spazi abitati dove si costruiscono legami e si attivano risorse già presenti nei territori, restituendo alle città la loro funzione di comunità viva e solidale.”

A chiudere l’incontro, l’intervento della presidente di Agrigento 2025, Maria Teresa Cucinotta, che ha ricordato:

“Agrigento non è una sola città, ma un insieme di storie, quartieri e voci che meritano di essere ascoltate e messe in dialogo. La Portineria di Comunità è il primo tassello di un laboratorio urbano sperimentale, dove la città diventa protagonista del proprio futuro.”

La Portineria si svilupperà nei prossimi mesi anche attraverso una rete di “luoghi satelliti” — biblioteche, centri culturali, spazi condivisi — che ospiteranno attività, servizi e occasioni di incontro nei vari quartieri.

Un’iniziativa che punta a trasformare la prossimità in motore di cambiamento, restituendo alla città un luogo di dialogo reale, in cui ascolto e partecipazione diventano strumenti di rinascita civile.

Autore