Agrigento, Domani 1 settembre 2025 – Domani mattina sarà il giorno fatidico: dovevamo trovarci in sala, di fronte alla Fondazione Agrigento 2025 e alla sua presidente, per ricevere aggiornamenti e rassicurazioni sul programma culturale della Capitale Italiana della Cultura. Invece – come spesso accade negli ultimi mesi – ci sarà soltanto silenzio.
Le promesse svanite
Nella conferenza stampa del 16 aprile, la presidente Maria Teresa Cucinotta assicurava:
“Ci vedremo ogni settimana o al massimo ogni 15 giorni per aggiornarvi su tutte le novità.”
A 140 giorni di distanza, non c’è traccia di quei momenti previsti: nessuna convocazione, nessun bollettino, nessuna nota ufficiale Report Sicilia.it+6Report Sicilia.it+6.
Il video dell’incontro – tuttora visibile – trasmette tutto: una Fondazione in affanno, un programma rattoppato, l’ammissione di aver “perso tempo” e il desiderio di “recuperarlo” con più trasparenza Report Sicilia.it+1. Ma, sul campo, la comunicazione si è spenta.
Un piano culturale… sbiadito
Quello che era stato presentato come un progetto vincente, rigoglioso di idee, oggi è un ricordo sfocato. Non esistono roadmap aggiornate, piattaforme ufficiali o calendari strutturati. I pochi eventi annunciati (teatro, iniziative legate a San Calogero) appaiono come “tappabuchi”, non come parti di un disegno organico comune.agrigento.it+10Report Sicilia.it+10Report Sicilia.it+10.
Il sindaco Francesco Miccichè aveva evocato un “fermento culturale”, ma per la città questo fermento resta un’illusione, sommersa da problemi concreti: strade in rovina, verde pubblico trascurato, emergenza idrica, impianti sportivi abbandonati Report Sicilia.it+4Report Sicilia.it+4.
Crisi istituzionale e assenze
Il 25 gennaio 2025, si era già avvertita una prima crepa: il presidente della Fondazione, Giacomo Minio, si era dimesso, citando un “avvicendamento politico” Report Sicilia.it. A marzo, anche il direttore generale Roberto Albergoni lasciò, denunciando divergenze e mancanza di chiarezza Report Sicilia.it+4.
Nel frattempo, la Fondazione ha continuato a subire ritardi, eventi cancellati o rinviati, e una comunicazione carente, che ha deluso tanto i cittadini quanto gli operatori culturali
Una responsabilità collettiva
Il titolo di Capitale Italiana della Cultura appartiene a tutta la comunità agrigentina, non alla Fondazione o a pochi. Oggi, in assenza di trasparenza e di un piano credibile, chi paga il prezzo è l’intera città Report Sicilia.it+5Report Sicilia.it
E domani… cosa succederà?
Silenzio. Nessun appuntamento. Nessuna parola di fronte a una città che, ormai, ha smesso di credere alle promesse. Se domani mattina ci fosse un incontro, se si decidesse di accogliere i cittadini e i giornalisti, si potrebbe forse ricostruire la fiducia. Ma al momento, la sensazione è che la Fondazione sia evaporata, insieme alla sua presidente — e con essa, ogni speranza concreta.
MA NOI OGGI CI SENTIAMO DI DIRE UNA COSA, “PRESIDENTE CUCINOTTA, ADESSO, DI CHI E’ LA COLPA?”

