Agrigento Capitale della Cultura, ma senza acqua: la denuncia del ristorante La Trizzera
AGRIGENTO – Anche oggi, in pieno 2025 e con il titolo di Capitale Italiana della Cultura, Agrigento si ritrova senza acqua nei suoi luoghi simbolo. A lanciare l’ennesimo allarme è il titolare del ristorante pizzeria La Trizzera, situato a pochi metri dalla Casa Natale di Luigi Pirandello.
“Non possiamo chiudere, dobbiamo garantire il servizio. Il cliente che arriva si aspetta accoglienza, igiene, normalità. Ma come si fa se da dieci giorni non riceviamo una goccia d’acqua?”
Il proprietario racconta come l’attività sia stata costretta a comprare l’acqua a proprie spese, facendo ricorso a più autobotti per sopperire alla grave carenza. Dopo numerose segnalazioni, AICA ha inviato un’autobotte, ma la quantità fornita era insufficiente a coprire le esigenze del ristorante.
“Ho dovuto acquistare un’altra autobotte, come ho sempre fatto anche in passato. È assurdo che in una città che si presenta al mondo come polo culturale e turistico dobbiamo elemosinare un bene essenziale come l’acqua.”
L’amarezza aumenta pensando al contesto: un ristorante immerso in una delle zone più visitate di Agrigento, a due passi dalla Valle dei Templi e dalla dimora natale del premio Nobel Luigi Pirandello.
“È una situazione indegna. I clienti, durante la colazione, hanno assistito alla scena dell’autobotte che scaricava l’acqua: uno spettacolo imbarazzante, che danneggia l’immagine della città e dell’intero comparto turistico.”
Il caso del ristorante La Trizzera si aggiunge a quello di altre attività già segnalate da Report Sicilia nei giorni scorsi: La Promenade, Akropolis, Le Cuspidi e la parrucchieria Gaetano. Tutte colpite da una gestione idrica inadeguata, aggravata dall’aumento delle tariffe deliberato dai sindaci dell’ATI, senza alcun miglioramento del servizio.
“Non è tollerabile che Agrigento, nel 2025, viva ancora queste emergenze. Ci stiamo avvicinando all’estate e nessuno sa come affrontarla. Non possiamo più farci carico, da soli, dei costi di un disservizio pubblico.”
La testimonianza del titolare de La Trizzera è solo l’ultima voce di un settore stremato, che continua a reggere le sorti economiche e turistiche di Agrigento senza alcuna tutela concreta da parte delle istituzioni.