Non è un atto dirigenziale, manca l’indirizzo politico del presidente Pendolino, e il firmatario è in palese conflitto d’interessi. Il Libero Consorzio ripete gli errori del passato.
AGRIGENTO – Ancora una volta si naviga a vista. È stato pubblicato un atto di interpello (che alleghiamo integralmente) per la selezione di un collaboratore contabile da destinare alla Fondazione “Agrigento 2025”, ma – a leggerlo attentamente – non si tratta né di un vero interpello né di un atto legittimo.
A firmarlo non è un dirigente, come sarebbe corretto, ma il segretario generale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Pietro Amorosia, che non solo non ha titolo per emettere atti di gestione del personale, ma ricopre anche – contemporaneamente – il ruolo di responsabile della gestione amministrativa, del personale e della trasparenza proprio all’interno della Fondazione “Agrigento 2025”, ossia l’ente che riceverebbe il dipendente selezionato.
Un corto circuito istituzionale che, se impugnato, rischia di far dichiarare l’atto nullo.
Interpello o atto di “nomina opaca”?
L’atto, che riguarda l’individuazione di un collaboratore contabile tra il personale interno del Libero Consorzio, risulta:
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emanato senza indirizzo politico del Presidente del Consorzio, Giuseppe Pendolino, il quale dovrebbe essere il referente primario di ogni iniziativa verso un soggetto terzo come la Fondazione;
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firmato da chi non è competente, visto che un interpello è, per definizione, un atto gestionale e dirigenziale;
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confliggente con il ruolo ricoperto dallo stesso Amorosia, che risulta beneficiario diretto del provvedimento per conto della Fondazione, configurando un potenziale conflitto d’interessi.
Nessuna delibera, nessun controllo
L’atto è stato predisposto in assenza di una delibera di indirizzo politico da parte della presidenza, ovvero dell’organo titolato a determinare se, come e quando destinare personale pubblico a una fondazione partecipata, tra l’altro gestita con fondi pubblici e incarichi fiduciari. Non vi è traccia di un atto formale del Presidente Pendolino che autorizzi o indirizzi questa operazione.
E allora ci chiediamo: può un segretario generale arrogarsi competenze gestionali così delicate, quando ricopre ruoli in entrambi gli enti coinvolti?
La nostra richiesta al Presidente Pendolino
Al Presidente Giuseppe Pendolino, recentemente insediatosi alla guida del Libero Consorzio di Agrigento, rivolgiamo un appello pubblico:
Valuti con urgenza se sia opportuno e legittimo lasciare che il segretario Amorosia continui a firmare atti in potenziale conflitto di interessi. E soprattutto, agisca con trasparenza per ripristinare la legalità formale e sostanziale nelle attività del Libero Consorzio.
Agrigento Capitale della Cultura non può essere costruita sulla fragilità amministrativa e sulla confusione tra controllori e controllati. O si cambia rotta, o sarà l’ennesimo treno perso nella nebbia della gestione opaca.

