Report Sicilia – Un Palacongressi gremito, un pubblico in piedi, un lungo applauso scrosciante e un’emozione che ha pervaso la sala: così si è concluso lo spettacolo Oliva Denaro, interpretato magistralmente da Ambra Angiolini, che ha saputo commuovere, far riflettere e scuotere le coscienze.
Al termine della rappresentazione, l’attrice non ha trattenuto le lacrime, travolta dall’affetto dei presenti. Un mazzo di fiori le è stato consegnato dal presidente del Parco archeologico Roberto Sciarratta, mentre un altro è arrivato da un giovane spettatore. Inginocchiata, Ambra lo ha abbracciato forte, sussurrandogli qualcosa tra i singhiozzi. Un gesto simbolico che ha toccato tutti i presenti, che continuavano a tributarle ovazioni e applausi. Per immortalare questo momento, l’attrice ha chiesto a qualcuno dal pubblico di scattare una foto della platea colma: “Vi prego, fate una foto, perché chissà quando mi ricapiterà tutto questo”, ha detto emozionata.
Uno spettacolo di forte impatto emotivo e sociale
Lo spettacolo, inserito nella rassegna Riflessi d’Autore con la direzione artistica di Gaetano Aronica, è tratto dal romanzo Oliva Denaro di Viola Ardone. Ambra Angiolini, con un monologo intenso e toccante, ha raccontato una storia di riscatto femminile, vestendo i panni di una giovane donna in lotta contro una società patriarcale che annullava il ruolo femminile.
Indossando un semplice abito azzurro, l’attrice ha dato vita a un’interpretazione profonda, alternando sorrisi e commozione, portando il pubblico a riflettere sulla condizione femminile, sulla violenza di genere e sul diritto della donna all’autodeterminazione. La voce di Ambra ha attraversato la sala come un conto alla rovescia che, alla fine dello spettacolo, è esploso in un’apoteosi di emozione collettiva.
La vera storia di Franca Viola, fonte d’ispirazione per il romanzo
Il personaggio di Oliva Denaro si ispira alla vicenda reale di Franca Viola, una giovane siciliana che nel 1966 rifiutò di sposare il suo violentatore, Filippo Melodia, divenendo un simbolo della lotta per i diritti delle donne in Italia.
Il 2 gennaio 1966, ad Alcamo, la polizia fece irruzione nella casa dove Franca, allora diciassettenne, era stata tenuta prigioniera e violentata da Melodia, con cui aveva rotto il fidanzamento dopo l’arresto dell’uomo per furto e appartenenza a una banda mafiosa. Secondo la legge dell’epoca, un matrimonio riparatore avrebbe cancellato il reato di stupro e sequestro, ma i genitori di Franca scelsero di non sottomettersi a questa pratica, restituendo alla figlia la libertà di scegliere.
Franca Viola, con straordinario coraggio, si oppose pubblicamente al matrimonio forzato e denunciò il suo aggressore in tribunale, respingendo la tesi difensiva secondo cui si trattasse di una “fuitina” consensuale. Il caso scosse l’opinione pubblica italiana e rese evidente la necessità di cambiare le leggi, contribuendo alla successiva abolizione, nel 1981, della norma che prevedeva l’estinzione del reato di violenza carnale tramite matrimonio.
Nonostante minacce e attacchi alla sua “moralità”, Franca Viola mantenne la sua posizione, diventando un’icona dell’emancipazione femminile. Accanto a lei ci furono i suoi genitori, che si rifiutarono di sacrificarla al potere intimidatorio della famiglia di Melodia, che all’epoca esercitava un forte controllo sulla comunità locale.
Un tema ancora attuale: la lotta delle donne per la libertà
Oliva Denaro è un racconto ambientato negli anni Sessanta, ma la sua tematica rimane drammaticamente attuale. La protagonista si scontra con una legge che prevedeva che un uomo, dopo aver commesso violenza su una donna, potesse evitare la condanna sposando la vittima. Un’aberrazione che richiama tristemente le disparità e le violenze ancora presenti nella nostra società.
Attraverso la sua interpretazione, Ambra Angiolini ha dato voce a tutte le donne che hanno detto e continuano a dire “No”, mettendo in scena una corsa simbolica verso la libertà. Oliva Denaro diventa così il manifesto di una battaglia ancora aperta, che non si limita alla storia narrata nel romanzo, ma si riflette nei dibattiti contemporanei sul femminicidio, sulla parità di genere e sul diritto delle donne a non essere considerate solo in funzione degli uomini.
Educazione e consapevolezza: le chiavi per il cambiamento
L’emozione scaturita dallo spettacolo è la testimonianza che la questione femminile è più che mai urgente. Come sottolinea il monologo, il problema della violenza sulle donne e della discriminazione di genere non si risolve con una sola azione, ma richiede un cambiamento culturale profondo. È necessaria un’educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, un nuovo paradigma nelle relazioni sociali e un inasprimento delle pene per chi commette crimini di genere.
“Per troppo tempo i diritti delle donne sono stati scritti dagli uomini” – è il messaggio che emerge dallo spettacolo. Ambra Angiolini ha portato questa tematica sul palco del Palacongressi con una maestria e una sensibilità rare, regalando al pubblico una serata indimenticabile, destinata a rimanere impressa nei cuori e nelle coscienze.














