Nella Sala Convegni di Villa Genuardi si è svolto l’incontro di formazione dal titolo “Pubblica Amministrazione e digitalizzazione: Agrigento modello di innovazione con BIM e HBIM”.
All’iniziativa hanno partecipato professionisti, tecnici, studenti e amministratori pubblici, interessati a conoscere – grazie alle relazioni di alcuni esperti – le potenzialità delle tecnologie digitali applicate al settore.
Una possibilità oggi concreta sia per la pubblica amministrazione che per i privati, per supportare i processi decisionali, ottimizzare le risorse e migliorare la gestione del costruito.
Il BIM, acronimo di Building Information Modeling, è infatti un metodo di progettazione e gestione digitale dell’edilizia e delle infrastrutture.
Non è un semplice software, ma un processo integrato che combina modelli tridimensionali con informazioni tecniche, economiche e gestionali sull’intero ciclo di vita di un edificio: dalla progettazione alla costruzione, fino alla manutenzione e alla demolizione.
AGRIGENTO: DOVE SIAMO? ALL’ANNO ZERO
Rispetto a tutto ciò, Agrigento – e in particolare l’amministrazione comunale e gli Enti pubblici che avrebbero bisogno di adottare questo metodo – si trova di fatto ancora all’anno zero.
Già nel dicembre 2017 un Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha introdotto in Italia la progressiva obbligatorietà del BIM per gli appalti pubblici.
E dal 1 gennaio 2025 vige l’obbligo per tutti gli appalti pubblici, indipendentemente dall’importo, di applicare le innovazioni del BIM.
Nell’incontro a Villa Genuardi i relatori hanno evidenziato che al momento negli uffici comunali non si lavora con questa metodologia, che garantisce efficienza e risparmio per l’Erario.
Manca il personale formato.
Il Comune sarà quindi costretto a ricorrere a professionisti esterni, perdendo così i benefici economici e organizzativi assicurati dal BIM.
Eppure, ad Agrigento esistono già enti che offrono percorsi formativi adeguati, come l’Ordine degli Ingegneri che dallo scorso giugno ha avviato un articolato programma BIM.
LE CONSEGUENZE DELLA MANCATA APPLICAZIONE DEL BIM
Non sono previste sanzioni pecuniarie dirette e automatiche.
Tuttavia, le amministrazioni che non applicano il BIM dopo il 2025 possono incorrere in:
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invalidità o annullabilità delle gare: gli appalti privi di BIM possono essere impugnati;
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perdita o sospensione di finanziamenti, soprattutto europei, PNRR e FSC;
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contestazione della Corte dei Conti per danno erariale, in caso di sprechi, inefficienze o ritardi;
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responsabilità amministrativa e disciplinare per dirigenti e funzionari.
Un Comune non adeguato rischia inoltre di restare escluso da bandi, progetti intercomunali e investimenti digitali nazionali ed europei.
UNA VALANGA IN ARRIVO?
Tutto questo potrebbe travolgere l’amministrazione comunale agrigentina se, a Palazzo dei Giganti, non si interverrà tempestivamente con un piano serio di aggiornamento del personale e adeguamento delle procedure.
Il sindaco Francesco Miccichè, terminato il suo mandato, vuole davvero lasciare questa eredità al futuro primo cittadino di Agrigento?


