Agrigento – Dopo mesi di segnalazioni, ritardi e attese, sono finalmente partiti i lavori di ristrutturazione e allestimento dell’Info Point comunale di Porta di Ponte, finanziati con fondi del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi nell’ambito delle iniziative legate ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Tuttavia, a pochi giorni dall’apertura del cantiere, emerge un fatto gravissimo: manca la tabella di cantiere, un obbligo previsto dalla normativa vigente per tutti i lavori pubblici, come stabilito dal D.Lgs. 81/2008 e ribadito dalla normativa tecnica in materia di trasparenza, sicurezza e tracciabilità【Fonte: Pedago.it】.
Un cantiere pubblico senza cartello è un cantiere fuori legge
In base alla normativa, la tabella di cantiere deve essere ben visibile e contenere informazioni fondamentali, tra cui:
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Nome del committente (in questo caso il Comune o il Parco),
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Impresa esecutrice (la A&V S.r.l. di Favara),
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Direttore dei lavori,
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Importo complessivo dell’opera,
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Codici identificativi (CUP e CIG),
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Responsabile della sicurezza.
La mancata esposizione di queste informazioni non è una semplice svista, ma una violazione della legge che mette in discussione la legittimità e la trasparenza dell’intervento stesso, aggravata dal fatto che si tratta di un cantiere pubblico.
Il progetto: fondi pubblici e obblighi da rispettare
Come riportato nella determinazione n. 1106 del 31/12/2024, firmata dal Direttore del Parco Roberto Sciarratta, il cantiere è stato affidato alla ditta A&V S.r.l. per un importo complessivo di 45.364 euro IVA inclusa. I lavori rientrano nel programma da 4 milioni di euro per il 2024 e 1 milione per il 2025, destinato ad Agrigento in occasione del riconoscimento come Capitale Italiana della Cultura 2025.
L’intervento sull’Info Point è strategico per migliorare l’accoglienza turistica nel cuore della città, ma l’assenza della tabella di cantiere mina la credibilità e l’efficacia dell’operazione.
Controlli assenti e doppi pesi: un precedente inquietante
Questa vicenda assume contorni ancora più gravi se si considera un precedente recente: il cantiere della Villa del Sole, aperto e portato avanti senza il necessario nulla osta della Soprintendenza, come denunciato dal Codacons. Se la Polizia Locale fosse intervenuta subito dopo la segnalazione, quel cantiere avrebbe dovuto essere sequestrato già dal secondo giorno di apertura.
Nel caso dell’Info Point, possiamo dire con certezza che è tutto in regola?
Come può saperlo un cittadino o un organo di controllo, se manca la tabella di cantiere, che è lo strumento ufficiale per comunicare la regolarità e la trasparenza dei lavori?
Qui non parliamo di un’opera privata, ma di un cantiere pubblico del Comune di Agrigento stesso, avviato nel pieno centro città e finanziato con fondi pubblici: proprio per questo, il rispetto delle regole dovrebbe essere esemplare.
L’assenza del cartello non è solo un problema formale: è una ferita alla trasparenza amministrativa, è una falla nella legalità, è una mancanza di rispetto verso i cittadini.
Chi vigila? Chi controlla? E soprattutto: chi risponde?
Agrigento merita cantieri trasparenti, non silenzi istituzionali.







