Il 16 ottobre 2025, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, congiuntamente al Comune di Agrigento, ha autorizzato la realizzazione di una pergotenda retrattile con chiusure laterali in vetro sul tetto di un immobile che si affaccia direttamente su Piazza Pirro Marconi (Piazza Stazione): uno degli ambiti più delicati, tutelati e regolamentati del centro storico agrigentino.
La struttura è in corso di montaggio e presenta già evidenti elementi metallici e pannelli vetrati che stanno modificando il profilo visivo dell’edificio.
Secondo molti osservatori, l’intervento impatta pesantemente sulle visuali panoramiche e sul carattere storico della piazza.
La zona è interamente vincolata
L’immobile si trova infatti all’interno di:
🟥 Area sottoposta a vincolo paesaggistico dal D.M. 1957
🟥 Zona A – Centro Storico del PRG
🟥 Ambito con visuali tutelate dal Piano Paesaggistico Regionale
Nell’estratto del Piano Paesaggistico — che Report Sicilia pubblica — l’intera Piazza Stazione risulta marcata in rosso: una zona in cui i vincoli sono tra i più rigidi della città.
In tali aree, le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico vietano:
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la realizzazione di nuovi volumi,
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la modifica delle visuali panoramiche,
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l’introduzione di materiali estranei al contesto storico,
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opere che alterino coperture, tetti e sagome degli edifici.
È proprio il caso dell’intervento autorizzato.
Pergotenda o nuova costruzione? Il nodo tecnico
Nell’autorizzazione si parla di “pergotenda retrattile con chiusure tipo VEPA”.
Ma ciò che si osserva nel cantiere è ben diverso:
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vetri rigidi, non tende trasparenti;
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strutture metalliche pesanti;
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un impianto che appare più simile a una veranda chiusa che non a una struttura leggera e amovibile.
La normativa e la giurisprudenza distinguono chiaramente:
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Le pergotende vere, consentite in molte zone, sono composte da teli, legno, materiali leggeri, o comunque una struttura leggera priva di incrementi volumetrici e facilmente rimovibile.
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Le verande chiuse con vetri, telai fissi e elementi rigidi, sono invece considerate nuova costruzione.
Se l’opera in corso rientrasse nella seconda categoria, sarebbe incompatibile con:
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il Piano Paesaggistico,
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la L.R. 16/2016 (zona A: solo manutenzione, nessun nuovo volume),
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l’art. 146 del D.Lgs. 42/2004 (tutela del paesaggio).
La questione centrale: lo stato legittimo dell’immobile
L’immobile presenta modifiche pregresse, come la chiusura del portico storico sul fronte piazza.
Non sappiamo — e non possiamo affermarlo — se tali interventi siano stati:
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autorizzati dal Comune,
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autorizzati dalla Soprintendenza,
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compatibili con il vincolo paesaggistico del 1957.
Non diciamo che l’ampliamento sia abusivo, perché non ne abbiamo certezza.
Ciò che possiamo affermare è che la Soprintendenza avrebbe dovuto verificare lo stato legittimo dell’immobile prima di autorizzare nuovi interventi, come impone:
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l’art. 9-bis del DPR 380/2001,
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e lo stesso Codice dei Beni Culturali.
Questa verifica non risulta menzionata nell’autorizzazione del 16 ottobre.
Un impatto evidente sulle visuali tutelate
La Piazza Stazione, secondo il Piano Paesaggistico, contiene una sequenza di visuali protette verso:
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il mare,
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la Valle dei Templi,
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il tessuto storico urbano.
La struttura che si sta montando sul tetto interrompe queste visuali, creando una barriera che altera la percezione paesaggistica dell’intero ambito.
Di Rosa: “Siamo Capitale della Cultura, ma senza cultura della legalità”
Netto il commento di Giuseppe Di Rosa, allertato dai residenti:
“L’autorizzazione rilasciata il 16 ottobre 2025 è in contrasto con lo spirito del Piano Paesaggistico.
Non diciamo che le trasformazioni pregresse dell’immobile siano irregolari: diciamo però che la Soprintendenza avrebbe dovuto verificare tutto prima di autorizzare una nuova struttura su un tetto.
Ad Agrigento c’è bisogno dell’intervento della Procura. La città non merita questa anarchia edilizia.”
La domanda che tutti si pongono: due pesi e due misure?
È sempre più evidente un paradosso:
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Sui comuni cittadini, il Comune e la Soprintendenza intervengono con rigore anche per piccole irregolarità.
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In un’area super-vincolata, sopra uno dei punti panoramici più importanti della città, si autorizza una struttura rigida in vetro e acciaio.
Perché?
Chi decide?
Con quali criteri?
Report Sicilia presenterà formale richiesta di accesso agli atti
Per garantire trasparenza, Report Sicilia presenterà una richiesta ufficiale di:
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accesso agli atti edilizi e paesaggistici dell’immobile,
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verifica della conformità dell’opera rispetto a quanto autorizzato,
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acquisizione del parere istruttorio completo.
Il dossier sarà inviato anche a:
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Procura della Repubblica,
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Soprintendenza Regionale,
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Presidente della Regione
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Comando Carabinieri TPC.
Agrigento è Capitale Italiana della Cultura 2025:
è ora che lo diventi anche nella tutela del proprio patrimonio.

