Grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, la Polizia e la Capitaneria di Porto hanno sequestrato 1.200 ricci di mare pescati illegalmente durante il fermo biologico. Multati i responsabili, rimessi in mare gli esemplari.

AGRIGENTO – Ancora una volta i cittadini agrigentini si dimostrano i veri custodi del territorio. È grazie alla loro pronta segnalazione che, nella mattinata odierna, gli agenti della Polizia di Stato – U.P.G.S.P., in sinergia con la Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, hanno potuto bloccare una pesca di frodo in pieno svolgimento lungo il litorale di Cannatello, a sud della città.

I due soggetti – cittadini italiani provenienti da altra provincia – sono stati notati mentre trasportavano quattro ceste piene di ricci di mare, appena raccolti illegalmente. Immediato l’intervento delle Volanti, che li hanno intercettati nei pressi della rotonda Giunone per un controllo approfondito.

Il sequestro ha riguardato circa 1.200 esemplari di ricci di mare, corrispondenti a 100 kg di molluschi echinodermi, raccolti in pieno periodo di fermo biologico, quando la pesca è vietata per legge per consentirne la riproduzione e la sopravvivenza della specie.


❗ Danni ambientali e sanzioni pesanti

L’attività dei due pescatori di frodo rappresenta una grave violazione della normativa sulla pesca e dell’equilibrio marino. I ricci di mare svolgono infatti un ruolo cruciale per l’ecosistema dei fondali e la loro depauperazione incide in modo diretto sulla biodiversità marina.

I responsabili sono stati sanzionati con 8.000 euro di multa complessiva e hanno subito il sequestro dell’attrezzatura da pesca. Nei loro confronti è stato anche emesso un Foglio di Via Obbligatorio che vieta loro di tornare nel Comune di Agrigento.

I ricci, ancora vivi, sono stati reimmessi in mare grazie all’intervento della Capitaneria di Porto, in un’area sicura e compatibile col loro habitat, per garantire il ripopolamento dei fondali.


📈 Un fenomeno in crescita, ma la comunità risponde

Con quest’ultimo intervento, da maggio a oggi, la Polizia ha sequestrato ben 450 kg di ricci di mare, pari a circa 10.200 esemplari, per un valore commerciale superiore ai 20.000 euro. Un’attività repressiva che dimostra la crescente attenzione delle forze dell’ordine, ma anche l’importanza del coinvolgimento civico.

«Un plauso ai cittadini agrigentini – si legge in una nota ufficiale – che hanno dimostrato un profondo spirito civico e amore per la costa. La collaborazione tra istituzioni e comunità è la chiave per proteggere il nostro patrimonio naturale.»


Report Sicilia continuerà a monitorare con attenzione la tutela ambientale del litorale agrigentino, dando voce a chi difende concretamente il territorio.

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