Un incendio ha devastato l’area attorno alla Croce eretta in memoria della visita di Papa Giovanni Paolo II ad Agrigento. Un simbolo lasciato nel degrado, oggi anche nella cenere.
AGRIGENTO – Le fiamme non hanno avuto pietà. Dopo mesi di appelli inascoltati e denunce pubblicate, la Croce dedicata a Giovanni Paolo II – monumento simbolo della storica visita del 9 maggio 1993 – è oggi circondata da un paesaggio carbonizzato. Il giardino della memoria che circondava l’opera è stato letteralmente distrutto dal fuoco.
Le immagini scattate sul posto raccontano meglio di qualsiasi parola la devastazione: cespugli inceneriti, terreno annerito, piante completamente arse. Il perimetro attorno alla Croce, che avrebbe dovuto essere un luogo curato, custodito e valorizzato, è stato abbandonato fino a trasformarsi in un innesco naturale per le fiamme.
Dall’abbandono alla distruzione: le denunce ignorate
Report Sicilia aveva già acceso i riflettori sullo stato di abbandono totale della Croce. Prima con l’articolo del 2022 intitolato “La Croce di Wojtyla abbandonata nel degrado”, poi con il recente appello “La Croce attende di essere adottata”.
Appelli rimasti inascoltati da Comune, Curia e associazioni. Tutti pronti a sfilare il 9 maggio per commemorare il Pontefice, ma nessuno pronto ad adottare concretamente il luogo della sua memoria.
E adesso? Chi pagherà per il danno? Chi risponderà della colpevole incuria che ha trasformato un monumento simbolico in un pericolo ambientale e un’occasione persa per la città?
Un simbolo che brucia, nel cuore della Valle
La Croce non è un semplice monumento. È un simbolo della lotta alla mafia: lì, Giovanni Paolo II gridò il suo “Convertitevi!” rivolto ai mafiosi. E oggi quella stessa terra è diventata cenere, degrado e silenzio.
Sul luogo sono ancora visibili le targhe commemorative danneggiate, i pannelli solari semi-dislodati, le panchine circondate dal nulla bruciato. Tutto intorno solo erba secca, sterpaglie mai rimosse, e un rischio che, alla fine, è esploso.
La domanda: quanto vale la memoria di Giovanni Paolo II per Agrigento?
Questo non è solo un episodio di cronaca. È la rappresentazione plastica di una città che si dimentica della sua storia, persino della più alta. Una città che si fregia del titolo di Capitale della Cultura 2025, ma non è riuscita in anni a destinare due giardinieri e un custode a uno dei suoi simboli morali più importanti.
Conclusione:
Il tempo delle parole è finito. O si recupera davvero il valore simbolico e storico della Croce del 9 maggio, o sarà solo un altro pezzo di Agrigento finito tra le fiamme, nell’indifferenza generale.










