Si è svolta ieri a Palermo, davanti alla Presidenza della Regione Siciliana, una partecipata manifestazione di associazioni e cittadini provenienti da Agrigento, Caltanissetta ed Enna per denunciare la gestione inadeguata della crisi idrica che sta colpendo duramente la Sicilia centro-meridionale. La mobilitazione, seguita dai principali media regionali e nazionali, ha evidenziato le criticità dell’operato delle amministrazioni locali e centrali, oltre che dei gestori del servizio idrico.
Alla protesta hanno partecipato diversi deputati regionali, tra cui gli onorevoli Ismaele La Vardera e Angelo Cambiano, che hanno espresso solidarietà ai manifestanti. Le associazioni agrigentine, invitate alla mobilitazione, hanno preso parte con una propria delegazione, portando avanti le istanze dei cittadini di una Sicilia che, pur avendo a disposizione risorse idriche, si trova a combattere contro un sistema di gestione inefficiente e disorganizzato.
Al termine della protesta, una delegazione di rappresentanti delle province coinvolte è stata ricevuta dall’assessore regionale all’Energia, Acqua e Rifiuti, Roberto Di Mauro, accompagnato dal dirigente generale della Presidenza della Regione Salvatore Sammartano, dal capo della Protezione Civile regionale Salvo Cocina e da altri funzionari e tecnici. Durante l’incontro, le associazioni hanno avuto l’opportunità di esporre le proprie preoccupazioni e richieste per ottenere risposte concrete a questa emergenza che compromette la vita quotidiana di migliaia di siciliani.
Le dichiarazioni dei rappresentanti delle associazioni
Giuseppe Di Rosa, del Codacons, ha dichiarato: “È stato per noi un bel momento di democrazia. È emersa, con ancora maggiore chiarezza, l’inadeguatezza dell’azione dei sindaci nel raccordarsi con la Regione. Proseguiremo le nostre iniziative di protesta e faremo sentire ancora più forte il nostro impegno in favore dei cittadini utenti e consumatori di questa parte della Sicilia. Ci sono comuni e quartieri più colpiti di altri, e ci chiediamo il perché.”
Daniele Gucciardo, di Legambiente, ha sottolineato: “I temi ambientali, ma anche quelli relativi all’equità e alla legalità nella gestione del servizio idrico, devono rimanere centrali nel dibattito pubblico. Dopo il momento di grande attenzione che ci riserva oggi la politica regionale, continueremo a vigilare sulle modalità di gestione, sulla spesa dei fondi pubblici, sull’efficienza e sul raggiungimento degli obiettivi auspicati.”
Salvatore Licari, dell’associazione Ethikos, ha aggiunto: “Abbiamo posto l’accento sulle gravi ed evidenti ambiguità e lacune nella gestione del servizio idrico da parte dei gestori locali, ma anche del gestore di sovrambito, che costa tantissimo ai siciliani, non solo in termini tariffari. Siamo grati per l’attenzione che ci viene riservata, ed ancora più consapevoli di essere nel giusto. L’appuntamento è per le prossime iniziative.”
Le associazioni in campo
L’iniziativa è stata promossa dal comitato organizzatore #VogliamoLAcqua e ha visto l’adesione delle seguenti associazioni e comitati:
- A Testa Alta
- Agrigento in Comune
- Agrigento Punto e a Capo
- Centro Studi Alcide De Gasperi
- Circolo Rabat – Legambiente Agrigento
- Codacons Agrigento
- Comitato Cantavenera
- Comitato Fontanelle Insieme
- Coordinamento Titano
- Ethikos
- Konsumer
- Mani Libere
- MareAmico Agrigento
- SBEM
La manifestazione ha messo in luce l’urgenza di interventi concreti e immediati per fronteggiare una crisi idrica che sta mettendo in ginocchio molte comunità siciliane. Le associazioni hanno ribadito che continueranno a mobilitarsi e a fare pressione sulle istituzioni per ottenere un diritto essenziale come l’acqua, chiedendo una gestione trasparente, efficiente e rispettosa delle esigenze dei cittadini.