Dopo l’ennesimo flop, il primo cittadino si difende accusando il Ministero e i progettisti. Ma dagli atti emerge l’esatto contrario

Agrigento – Dopo l’ennesima serata flop di “Mirror”, il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè ha diffuso una nota stampa in cui, ancora una volta, tenta di lavarsi le mani delle responsabilità e scaricare il peso del fallimento su altri. Nelle sue parole, la colpa sarebbe del Ministero della Cultura e dei progettisti esterni che hanno redatto il dossier vincente.

«Tutti i progetti in questione sono stati visionati e approvati dal Ministero alla Cultura, traendo origine dal dossier redatto da un gruppo di progettazione e non dal sindaco o dalla amministrazione comunale» – ha dichiarato Miccichè.

Un’affermazione che stride con la realtà degli atti.

Il dossier approvato dalla Giunta

Il progetto “Agrigento 2025 – Il sé, l’altro e la natura” non piove dal cielo. È stato deliberato e approvato all’unanimità dalla Giunta comunale guidata da Miccichè con delibera n. 187 del 13 settembre 2022GC_187_2022 progetto e business plan. Lo stesso sindaco firmò l’atto con cui si autorizzava la candidatura e si approvava il dossier predisposto dall’Associazione Culturale MeNO.

In quel documento si parla di 44 progetti culturali, di cui 17 internazionali, ispirati ai quattro elementi di Empedocle: acqua, terra, aria e fuoco. Progetti che oggi, al di là delle dichiarazioni di facciata, si stanno rivelando inconsistenti, disorganizzati e privi di pubblico.

Miccichè protagonista, non comparsa

Non solo: il sindaco, già nei mesi della candidatura, rivendicava pubblicamente il suo ruolo e parlava di “ricetta vincente” legata alla sua esperienza nel settore dell’accoglienza. Addirittura, il volume ufficiale del Ministero della Cultura “Capitale italiana della cultura – Esperienze e racconti” lo inserisce come relatore nella sezione dedicata ad AgrigentoCapitale-italiana-della-cultura.-Esperienze-e-racconti. ecco la dichiarazione del sindaco parte del libro : Capitale-italiana-della-cultura.-Esperienze-e-racconti pagine 25 e 26

Come può oggi dichiararsi estraneo alla direzione artistica e organizzativa dei progetti, quando per due anni ha incassato applausi e visibilità come primo promotore della candidatura?

Dal trionfo all’imbarazzo

Dall’entusiasmo del 2023, quando si celebrava la vittoria della designazione, si è passati a un 2025 segnato da sale vuote, eventi improvvisati e un cartellone giudicato scadente persino dagli stessi cittadini. Il fallimento non è figlio del caso, ma di una governance assente, di un’amministrazione incapace di coordinare e di garantire qualità, e di un sindaco che oggi tenta di riscrivere la storia per salvarsi politicamente.

Un sindaco in fuga dalle sue responsabilità

La verità è scritta negli atti e nella memoria collettiva: il progetto è stato voluto, approvato e firmato dal sindaco e dalla sua giunta GC_187_2022 progetto e business plan. Il Ministero ha semplicemente validato la candidatura, come accaduto per tutte le città vincitrici in passato.

Il tentativo di Miccichè di scaricare ogni responsabilità appare dunque non solo debole, ma offensivo per una città che, oltre al danno d’immagine, ha investito milioni di euro in un programma che non decolla.

La domanda inevasa

Sindaco, lei stesso ha detto che la ricetta vincente era puntare sulla sua esperienza. Oggi, dopo mesi di eventi deserti e di una programmazione che ha lasciato più ombre che luci, come può negare l’evidenza?

Non è il Ministero a dover rispondere del fallimento di Agrigento 2025, ma chi ha firmato, approvato e annunciato quel progetto come proprio. E quella firma, nero su bianco, è la sua.

ecco la nota stampa del sindaco con la quale scarica tutto e tutti:

Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ritiene opportuno intervenire a fronte della diffusione di notizie, anche veicolate tramite dei video, afferenti ai progetti relativi ad “Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”.
Miccichè afferma: “A scanso della diffusione di notizie infondate, fuorvianti e spesso politicamente tendenziose, e nel merito dei progetti di ‘Capitale Cultura’, ribadisco con forza che tutti i progetti in questione sono stati visionati e approvati dal ministero alla Cultura, traendo origine dal dossier di ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura’, rivelatosi vincente, redatto da un gruppo di progettazione e non dal sindaco o dalla amministrazione comunale. Il sindaco e l’amministrazione comunale hanno avuto un ruolo fondamentale affinché Agrigento avesse questa occasione irripetibile. Pertanto si ribadisce la completa estraneità di quanto viene imputato alla suddetta amministrazione relativamente alla direzione artistica dei singoli progetti.”
Portavoce Sindaco di Agrigento Dott. Francesco Miccichè
portavocesindaco@comune.agrigento.it
Giuliana Miccichè, tessera n.136195
ed intanto noi «Questa sera saremo al Teatro Pirandello per raccontarvi ciò che realmente accade, una realtà ben diversa da quella che il sindaco Miccichè continua a esporre e a raccontare. Report Sicilia sarà presente per documentare, senza filtri e senza propaganda, la terza giornata del progetto Mirror.»

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