Mentre si avvicina l’anno di Agrigento come Capitale Italiana della Cultura 2025, emergono nuovi dettagli sull’organizzazione e i costi legati ai servizi per l’accoglienza turistica. Tra questi, spicca la vicenda dell’ufficio Info Point di Porta di Ponte, che sarà affidato a una gestione esterna per un costo complessivo di circa 118.000 euro, sommando i 72.398,36 euro per la gestione affidata alla Società Cooperativa Culture e i 45.364 euro già destinati alla sistemazione e ammodernamento dei locali.

Un servizio mai attivato prima dalla giunta Miccichè

L’elemento che suscita maggiori perplessità è il fatto che l’ufficio Info Point, ubicato in una posizione strategica per il turismo, fosse rimasto inutilizzato per anni, nonostante fosse una risorsa potenzialmente fondamentale per migliorare l’esperienza dei visitatori. La gestione viene oggi esternalizzata con costi considerevoli, a fronte di locali che avrebbero dovuto essere già efficienti e operativi da tempo.

La determinazione dirigenziale n. 1098 del 30 dicembre 2024, emessa dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, sancisce l’affidamento della gestione alla Società Coop Culture, con sede a Mestre (Venezia), tramite procedura RDO sul MEPA. Questo incarico prevede un costo di oltre 72.000 euro, IVA inclusa, a valere sui fondi regionali stanziati per “Agrigento Capitale della Cultura”.

Costi duplicati e criticità nella gestione

A questa spesa si aggiungono i 45.364 euro, già deliberati con la determinazione n. 1106 del 31 dicembre 2024, per la ristrutturazione e l’arredo dei locali. Questi interventi, finanziati anch’essi con fondi regionali, mettono in luce un approccio gestionale che privilegia interventi tardivi e costosi, anziché una programmazione oculata e tempestiva.

I nodi vengono al pettine

La situazione conferma come, a pochi mesi dall’inizio del 2025, la città sembri arrancare nel prepararsi adeguatamente a un evento di tale portata. Gli episodi di disservizi e degrado segnalati dai primi turisti, come riportato nei giorni scorsi, sottolineano un’inadeguata gestione amministrativa. La scelta di esternalizzare un servizio mai attivato prima rappresenta una sconfitta per l’amministrazione comunale, incapace di utilizzare al meglio le risorse già disponibili.

Una gestione che solleva dubbi

Il Parco Archeologico, che ha assunto un ruolo di primo piano nella gestione dei progetti legati a Capitale della Cultura, sembra sopperire alle mancanze del Comune di Agrigento, guidato dalla giunta Miccichè. Tuttavia, il continuo ricorso a finanziamenti straordinari e a soggetti esterni per interventi che avrebbero dovuto essere già implementati rischia di lasciare più dubbi che certezze sull’eredità che Agrigento potrà vantare al termine del 2025.

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