Doveva essere il trampolino per il rilancio di Agrigento, ma la Fondazione “Agrigento 2025” si prepara a chiudere a fine anno. Manca una visione, assenti i privati, spesi oltre 4 milioni di fondi pubblici. Report Sicilia accende i riflettori: i soci fondatori tacciono, la città merita risposte.

Sette mesi dopo l’avvio ufficiale dell’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura, la Fondazione “Agrigento 2025” sembra aver gettato la spugna, contraddicendo apertamente il mandato ricevuto e tradendo la fiducia della città.

Nel documento ufficiale sulla variazione del bilancio di previsione 2025, il Direttore Generale Giuseppe Parello scrive nero su bianco:

“L’attività della fondazione si concluderà il 31 dicembre 2025 e presumibilmente entro il 30 giugno 2026 dovranno essere rendicontati e definiti tutti i rapporti”.

Una frase che smentisce clamorosamente quanto dichiarato dagli stessi soci fondatori, secondo cui la Fondazione avrebbe dovuto operare fino al 2028 per garantire continuità, sviluppo e sostenibilità culturale oltre il 2025.


Fondazione alla deriva, la città senza guida

Quella che doveva essere una struttura solida e strategica per lo sviluppo culturale del territorio, appare oggi come una barca alla deriva, priva di visione e incapace di attivare sinergie pubbliche e private.

Il Direttore Generale Parello, al centro di crescenti malumori, sembra navigare a vista, mentre la città osserva smarrita l’ennesimo tentativo di sviluppo abortito.

Nessun piano di lungo periodo, assenza totale di fund raising, crollo delle sponsorizzazioni private previste nel dossier vincente (spariti ¾ dei 200.000 euro annunciati), e uscite finanziarie crescenti per comunicazione e promozione con risultati scadenti e frammentati.


Domande senza risposta: i soci fondatori dove sono?

Report Sicilia si chiede, e chiede pubblicamente:

  • Che fine ha fatto il controllo dei soci fondatori?

  • Comune di Agrigento e Comune di Lampedusa, che hanno finanziato la Fondazione con soldi pubblici, chiedono conto dell’operato di chi dirige e governa questa struttura?

  • Il Consiglio comunale è al corrente della strategia di chiusura anticipata?

  • Perché nessuno si oppone o chiede spiegazioni pubbliche?

L’unico ente ad aver tenuto fuori ogni sostegno è la Regione Siciliana, che non ha versato neanche un centesimo alla Fondazione, lasciando tutto il peso economico su Comune e Ministero.


Un’occasione storica sprecata?

Agrigento, che avrebbe dovuto consacrarsi come polo culturale del Mediterraneo, rischia di essere ricordata per l’ennesima occasione perduta, fagocitata da una fondazione “usa e getta”, incapace di pianificare e strutturare politiche culturali durature.

La missione strategica, fondata su una visione culturale e infrastrutturale con orizzonte almeno fino al 2028, è stata di fatto smentita e archiviata in silenzio.

Eppure il sindaco Francesco Miccichè, nel firmare la convenzione con la Regione nel luglio 2024, aveva garantito una progettualità che andasse ben oltre il solo anno celebrativo.


Assenza di programmazione, dimissioni e bilanci approvati in ritardo

Oltre alla chiusura anticipata, si segnalano:

  • Due curatrici culturali dimissionarie in piena attività estiva

  • Bilancio 2025 approvato solo a fine maggio, con rilievi critici da parte del Collegio dei Revisori

  • Comunicazione pubblica disorganica e inefficace, nonostante l’aumento di risorse

Il tutto mentre oltre 4 milioni di euro sono già stati assegnati alla Fondazione per l’anno in corso:

  • 3 milioni e oltre dal Comune di Agrigento

  • 1 milione dal Ministero della Cultura


E dopo il 2025? Il grande vuoto

La cosiddetta “legacy culturale” – pilastro del bando ministeriale – rischia di non vedere mai la luce.

Chi garantirà la continuità degli eventi? Chi si occuperà della gestione delle attrezzature acquistate?
Chi spiegherà alla cittadinanza perché i progetti infrastrutturali previsti nel dossier non verranno realizzati?

E soprattutto: chi si assumerà la responsabilità politica e istituzionale del fallimento?


Report Sicilia lancia un appello

È urgente che si apra:

  • Un dibattito pubblico trasparente e partecipato

  • Una verifica politica nei Consigli comunali dei soci fondatori

  • Un chiarimento formale del Direttore Generale e del Consiglio di Gestione della Fondazione

La comunità non può restare a guardare, né accettare in silenzio che un’opportunità epocale si trasformi nell’ennesima operazione autoreferenziale, senza futuro né eredità per il territorio.


Agrigento 2025 non è solo un’etichetta da spendere, è una promessa fatta a un’intera generazione di cittadini.
E qualcuno deve rendere conto del perché quella promessa rischia di essere infranta.

ecco i documenti comprovanti quanto da nostri scritto

AttoCostitutivoeStatutoFondazione (2)

Bilancio di Previsione 2025 (3)

Relazione Variazione di Bilancio 2025

Variazione di Bilancio 2025

Verbale 3 2025 Collegio Revisori (1)

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