Agrigento – La relazione della Corte dei Conti conferma quello che Report Sicilia denuncia da tempo: dietro Agrigento Capitale della Cultura 2025 si nasconde un sistema di gestione fatto di assunzioni illegittime e super compensi che nulla hanno a che vedere con la promozione culturale della città.

Nel fascicolo di oltre 140 pagine, la sezione di controllo guidata da Salvatore Pilato evidenzia la conflittualità interna alla Fondazione, l’ente che ha amministrato i fondi e le manifestazioni. E porta esempi precisi:

  • quattro contratti a tempo indeterminato stipulati senza alcuna necessità, visto che Agrigento sarebbe stata capitale solo nel 2025;

  • assegni ad personam per un totale di 45.654 euro erogati in violazione dello statuto;

  • una spesa complessiva di 130.300 euro annui per compensi e indennità aggiuntive riconosciute ai vertici;

  • lettere di licenziamento recapitate con sei mesi di anticipo e successive indennità di cessazione attività.

Un quadro che lascia emergere con chiarezza la gestione opaca e clientelare di un progetto che doveva rilanciare la città ma che si è trasformato nell’ennesimo bancomat per pochi privilegiati.

Adesso la Corte dei Conti valuta la possibilità di azioni risarcitorie per recuperare le somme erogate senza titolo, mentre resta da capire chi pagherà realmente il conto di questo grande bluff.

Come avevamo scritto in più occasioni, Agrigento Capitale della Cultura 2025 è stata presentata come un’occasione storica, ma nei fatti ha prodotto solo sprechi e illusioni. Oggi la relazione ufficiale conferma che la città non è stata al centro del progetto: lo sono stati gli interessi di chi ha gestito i fondi.

La verità, ormai, non può più essere nascosta.

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