Stamattina, nella sede del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, si è svolta una conferenza stampa per la presentazione della nuova brand identity e della campagna di comunicazione “Lasciati abbracciare dalla Cultura”, dedicata ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Durante l’incontro sono stati presentati il nuovo logo e le attività preparatorie svolte fino a oggi, ma non sono mancate polemiche e interrogativi.
Il messaggio della conferenza stampa
La campagna di comunicazione è stata pensata per promuovere Agrigento a livello nazionale e internazionale, con spot già trasmessi sui principali canali televisivi e affissioni in luoghi strategici come le stazioni di Milano e Roma. Presenti alla conferenza diverse personalità, tra cui il direttore del Parco Archeologico Roberto Sciarratta, il direttore della Fondazione Agrigento 2025 Roberto Albergoni e l’assessore alla Cultura del Comune di Agrigento Costantino Ciulla.
Il sindaco Franco Micciché, assente fisicamente, ha rilasciato dichiarazioni tramite un intervento indiretto, definendo il 2025 un’occasione unica per il rilancio culturale e turistico della città. Tuttavia, la sua assenza ha lasciato perplessi molti osservatori, che si chiedono quale evento o impegno possa averlo distratto da quello che è stato definito ‘l’evento del secolo’ per Agrigento. Una giustificazione plausibile e chiara su questa scelta appare quanto mai necessaria per dissipare dubbi e polemiche.
Tuttavia, non è passato inosservato il fatto che nessun rappresentante della giunta comunale o dei consiglieri fosse presente fisicamente all’evento, suscitando non poche critiche sulla mancanza di partecipazione diretta delle istituzioni locali a quello che dovrebbe essere l’evento dell’anno per Agrigento.
Annunci e perplessità: la conferenza del “faremo”
Nonostante le dichiarazioni ottimistiche, la realtà attuale solleva molti interrogativi. A soli due giorni dall’inizio del 2025, non esiste ancora un cartellone ufficiale degli eventi, né sono stati risolti problemi fondamentali come l’assenza di bagni pubblici operativi, con l’unico previsto che potrebbe essere completato solo ad aprile.
Il cambio del logo a ridosso dell’evento, giustificato dalla necessità di avere un “logo di scopo”, è stato accolto con perplessità da molti esperti di marketing e comunicazione, che ritengono tale scelta poco coerente e priva di efficacia economica.
La confusione tra Parco, Fondazione e Comune
La conferenza ha anche evidenziato la confusione gestionale tra i vari enti coinvolti: il Parco Archeologico, la Fondazione Agrigento 2025 e il Comune sembrano non avere una linea chiara e unitaria. Mentre il Parco e la Fondazione mostrano iniziative già avviate, come la campagna promozionale e alcune mostre, il Comune sembra distante e poco presente nel coordinamento delle attività.
Inoltre, è emersa una gestione poco integrata delle attività giornalistiche: durante la conferenza è stato presentato un elenco di giornalisti incaricati per l’evento, ognuno dei quali lavorerà separatamente per le rispettive istituzioni. Questo include i giornalisti del Parco, della Fondazione Pirandello, della Fondazione Agrigento 2025, oltre alla portavoce del sindaco che rappresenterà il Comune. Tale frammentazione rischia di compromettere una comunicazione chiara e coordinata, essenziale per un evento di tale portata.
Le attività promosse e le prospettive future
Tra le iniziative presentate, spiccano collaborazioni prestigiose con il Museo Egizio e i Musei Vaticani, oltre alla mostra “Da Girgenti a Monaco, da Monaco ad Agrigento”. È stato inoltre annunciato che il programma ufficiale degli eventi sarà svelato il 14 gennaio a Roma alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Da sottolineare il contributo della Fondazione Teatro Pirandello, che ha già presentato a Roma il cartellone degli eventi organizzati direttamente da loro. Questo rappresenta un passo concreto verso la valorizzazione culturale della città, dimostrando che almeno una parte delle istituzioni è operativa e pronta per affrontare le sfide del 2025.
Il direttore della Fondazione Agrigento 2025, Roberto Albergoni, ha auspicato che Agrigento possa diventare un “laboratorio di opere” per lasciare alla città un’eredità culturale duratura.
Un evento storico con molte sfide da affrontare
Nonostante gli sforzi promozionali, Agrigento sembra ancora impreparata per affrontare l’anno della Capitale Italiana della Cultura. La mancanza di una strategia chiara e unitaria rischia di compromettere il successo di un’occasione unica, lasciando ai cittadini e ai turisti un senso di confusione e inadeguatezza.
L’evento del 18 gennaio, che vedrà la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rappresenterà un banco di prova decisivo per la città. Riuscirà Agrigento a trasformare i “faremo” in realtà tangibili? La risposta spetta non solo alle istituzioni, ma anche a tutti coloro che hanno a cuore il futuro della città.