Il prestigioso titolo di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 continua a generare polemiche e critiche. Dopo le prime segnalazioni del Codacons, riprese anche da Report Sicilia, il caso è ora approdato sulla stampa nazionale, con il Corriere della Sera che dedica un approfondimento ai tanti problemi che affliggono la città. Dai cartelli segnaletici con errori clamorosi alle condizioni infrastrutturali carenti, la città rischia di diventare un esempio negativo di cattiva gestione amministrativa.
I cartelli segnaletici: il simbolo di una gestione superficiale
Uno degli episodi più emblematici è quello dei cartelli segnaletici installati per promuovere i “Luoghi di Luigi Pirandello.” Invece di valorizzare il patrimonio culturale, questi cartelli sono diventati il simbolo di strafalcioni e approssimazione. Il caso più discusso è quello che indica la “Casa Natale di Pirandello” situata in Contrada kaos, una denominazione che, invece di attrarre, ha suscitato ironia e perplessità.
Il Codacons, già nei giorni precedenti, aveva denunciato la situazione definendola una “figuraccia annunciata.” Ora, il problema è sotto i riflettori nazionali e il rischio è che le “figure di merda,” come dichiarato da Giuseppe Di Rosa, diventino non solo nazionali ma addirittura internazionali.
Le criticità strutturali: bagni pubblici, trasporti e acqua
Il vero nodo, tuttavia, non sono solo i cartelli, ma la mancanza di servizi essenziali per accogliere i turisti. Il Codacons aveva già sottolineato, in una nota stampa ripresa da Report Sicilia, come Agrigento fosse impreparata a gestire l’arrivo dei 3 milioni di turisti attesi nel 2025.
- Bagni pubblici: La città è priva di strutture adeguate per consentire ai visitatori di usufruire di servizi igienici.
- Trasporto pubblico: I mezzi pubblici si fermano alle 20, rendendo difficili gli spostamenti serali.
- Crisi idrica: Nei bed & breakfast spesso manca l’acqua, rendendo impossibile persino una doccia.
Queste carenze, già note ai cittadini, rischiano di esplodere quando il titolo di Capitale della Cultura attirerà visitatori da tutto il mondo.
Una figuraccia annunciata
Il Codacons, attraverso Giuseppe Di Rosa, aveva già avvertito che senza interventi urgenti la città avrebbe trasformato un’opportunità unica in una débâcle internazionale. La conferma di queste previsioni arriva ora dal Corriere della Sera, che amplifica l’allarme e punta il dito contro l’incapacità amministrativa.
Come evidenziato nell’articolo del Corriere, la promozione culturale di Agrigento sembra essere stata concepita senza una reale pianificazione. “Dove indirizzeremo i turisti? Dove potranno usufruire di bagni pubblici? Come si sposteranno in una città priva di trasporti serali?” sono domande che rimangono senza risposta.
L’appello del Codacons: “Non lasciate passare i turisti dalla città”
La provocazione lanciata da Giuseppe Di Rosa è tanto amara quanto realistica: “Signore, aiuta tu Agrigento. Fa’ in modo che i turisti siano accompagnati direttamente alla Valle dei Templi e non passino dalla città.” La Valle dei Templi, patrimonio UNESCO, è infatti l’unico luogo che garantisce uno standard adeguato per i visitatori, mentre il centro cittadino resta abbandonato al degrado e all’incuria.
Il rischio di perdere una grande occasione
Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025 rappresenta un’opportunità unica per rilanciare Agrigento, ma rischia di trasformarsi in un boomerang se non si affrontano con urgenza le criticità. Il Codacons continua a chiedere un intervento deciso per risolvere i problemi strutturali, mentre le critiche si moltiplicano a livello nazionale.
La domanda rimane aperta: Agrigento riuscirà a sfruttare questa occasione o si condannerà a un’ennesima dimostrazione di cattiva gestione amministrativa? Di certo, il tempo stringe, e la pazienza dei cittadini e delle associazioni come il Codacons sembra essere al limite.