In un articolo pubblicato su Buttanissima Sicilia, il giornalista Giuseppe Sottile traccia un ritratto impietoso della gestione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Sottile evidenzia come, dietro le grandi promesse e i proclami, si nasconda un progetto che sembra basarsi più su convenienze politiche che su una reale visione culturale per la città. La critica del giornalista colpisce un sistema che continua a perpetuarsi, nonostante il cambio delle “maschere” sul palcoscenico.

Cambiano gli attori, ma il copione è lo stesso

L’articolo descrive il “bluff” dietro la nomina di Agrigento a Capitale della Cultura e denuncia il ruolo di una stampa che, piegata al volere del potere politico, si presta a promuovere un’immagine idealizzata, oscurando le gravi carenze della città. Quello che emerge è un quadro di immobilismo e superficialità, dove la cultura rischia di essere solo una vetrina dietro cui celare inefficienze amministrative e mancanza di progettualità.

Questa dinamica, sottolinea Sottile, non riguarda solo Agrigento, ma è specchio di un sistema più ampio che coinvolge anche la Regione Siciliana. Il palcoscenico cambia, passando da Palazzo dei Giganti al Palazzo d’Orléans, ma il risultato è sempre lo stesso: una gestione che privilegia il consenso immediato, sacrificando il futuro della Sicilia.

Una stampa di potere e convenienza

Il Codacons Trasparenza Enti Locali, attraverso Giuseppe Di Rosa, da anni denuncia il ruolo di una stampa locale spesso piegata alle logiche del potere politico. “C’è una stampa di potere che si prostra al volere politico perché così gli conviene fare, attaccando chiunque osi alzare la testa,” afferma Di Rosa. Una stampa che, invece di svolgere il proprio ruolo di cane da guardia della democrazia, sembra preferire la comodità del compromesso, ignorando i problemi reali della città.

Agrigento, tra promesse e realtà

Mentre le istituzioni si affannano a dipingere Agrigento come un centro di eccellenza culturale, la realtà racconta una storia diversa: mancanza di infrastrutture adeguate, problemi idrogeologici irrisolti, servizi pubblici carenti e una gestione amministrativa spesso discutibile. Tutto questo mentre si stanziano milioni di euro per eventi e progetti che rischiano di lasciare poco o nulla di concreto alla città e ai suoi cittadini.

L’appello per un cambio di rotta

Agrigento merita di più che essere il palcoscenico di un teatro dell’assurdo, dove i protagonisti sono sempre gli stessi e i problemi reali vengono relegati dietro le quinte. È necessario un cambio di rotta, che parta dalla trasparenza, dalla programmazione e da una stampa libera e indipendente che abbia il coraggio di raccontare la verità, anche quando questa è scomoda.

L’articolo di Giuseppe Sottile su Buttanissima Sicilia è un invito a riflettere sul ruolo delle istituzioni e della stampa, e su come queste possano diventare strumenti di cambiamento reale, piuttosto che perpetuare un sistema che, da troppo tempo, penalizza la Sicilia e i suoi cittadini.

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