Nessuna commissione nominata e graduatoria ferma: quasi 800 mila euro concentrati negli ultimi tre mesi del 2025, tra bando culturale e Moviti Fest, in assenza di qualsivoglia programmazione preventiva.
Agrigento è Capitale Italiana della Cultura 2025, ma a oggi — 22 agosto — l’amministrazione comunale non ha ancora completato i passaggi fondamentali previsti dall’avviso pubblico D.D. 2207 del 21 luglio 2025 Avviso+dd+2207+21072025+selezione+iniziative+di+animazione+territoriale per la selezione delle iniziative culturali da finanziare.
Il bando, finanziato con i fondi dell’art. 24 della Legge regionale 1/2024, mette a disposizione 300.000 euro per progetti di animazione territoriale, spettacoli, laboratori ed eventi legati all’anno della Capitale della Cultura. Le associazioni interessate hanno dovuto presentare le proprie proposte entro il 4 agosto 2025, corredate da una corposa documentazione, tra cui l’iscrizione al RUNTS — requisito che ha già escluso molte realtà locali nonostante per loro non fosse obbligatoria.
L’avviso stabilisce che, dopo l’istruttoria formale degli uffici comunali, le proposte ammissibili debbano passare al vaglio di una Commissione composta da tre membri:
il Dirigente del Settore I del Comune di Agrigento (presidente),
un rappresentante designato dalla Fondazione Agrigento 2025,
un esponente della società civile con adeguati requisiti culturali e morali.
Questa Commissione, però, non è stata ancora nominata con atto pubblico, e di conseguenza non esiste alcuna graduatoria dei progetti da finanziare.
Il rischio è evidente: con l’anno della Capitale ormai agli sgoccioli e le iniziative che dovrebbero svolgersi entro il 31 dicembre 2025, i fondi potrebbero essere spesi tutti negli ultimi tre mesi dell’anno, trasformando di fatto un’opportunità culturale in una chiara operazione di campagna elettorale.
A complicare il quadro c’è anche il finanziamento di 473.360 euro per il “Moviti Fest”, un progetto che mira a coinvolgere ed animare i luoghi del centro storico di Agrigento trasformandoli in un laboratorio diffuso ogni weekend fino a dicembre 2025, con una sezione che interesserà anche altri comuni della provincia.
Sommando i due capitoli di spesa, si arriva a 773.360 euro concentrati in appena tre mesi, senza contare tutti gli altri progetti culturali già spostati di proposito dall’amministrazione tra settembre e dicembre. Una programmazione compressa e tardiva che rischia di svilire il valore dell’anno della Capitale, riducendolo a una passerella di eventi spot più che a un reale processo di crescita culturale e sociale.
Un paradosso che segue altri già denunciati: prima l’albo comunale degli enti, poi l’iscrizione al RUNTS, ora la mancata trasparenza nella nomina della commissione. Risultato: molte associazioni agrigentine sono state tagliate fuori da un percorso che avrebbe dovuto valorizzarle e che invece si sta trasformando in una gestione di risorse “last minute” con evidenti connotazioni elettorali.
Agrigento, ancora una volta, si trova a inseguire le scadenze invece di guidare con visione e programmazione l’anno che avrebbe dovuto rappresentare un’occasione storica di rilancio culturale.
COPIA DDG DI FINANZIAMENTO :
D.D.G._02886_del_12-06-2025_-_AGRIGENTO_CAPIT._CULTURA_2025_PROMOZ._E_ORG._ART.51_L.R.3.25
D.D.G._02835_del_10-06-2025_-_AGRIGENTO_CAP._CULTURA_2025_ART._24_L.R._1.24_Appr._Prog. (1)