Dove sono i fondi per la Sagra?

Agrigento e la sua designazione a Capitale Italiana della Cultura 2025 sono state protagoniste alla BIT di Milano, dove il Sindaco Francesco Miccichè, in qualità di Presidente della DMO – Distretto Turistico Valle dei Templi, ha promosso la città e i suoi eventi di punta. Tuttavia, dietro la vetrina internazionale, si sta consumando una vera e propria guerra politica interna al centrodestra, in cui la gestione della Sagra del Mandorlo in Fiore è diventata il terreno di scontro tra Fratelli d’Italia e il Movimento per le Autonomie (MPA) di Roberto Di Mauro, partito di appartenenza del Sindaco Miccichè, che alle ultime elezioni europee ha sostenuto Forza Italia.

Il tentativo di coprire il silenzio della Regione

Dopo il nostro servizio, che ha evidenziato il silenzio del governo regionale sulla Sagra, il Sindaco ha inserito di forza l’argomento nel dibattito della BIT. Tuttavia, non esiste ancora alcuna certezza sui finanziamenti, e questo punto rimane una falla evidente nella narrazione istituzionale.

Mentre Miccichè cerca di rilanciare l’immagine della città, il Presidente della Regione Renato Schifani (Forza Italia) ha evitato qualsiasi riferimento alla manifestazione, alimentando il sospetto di una frattura interna alla coalizione di governo.

Una delega contesa: Fratelli d’Italia esclusa dalla gestione della Sagra

Il vero nodo politico è l’affidamento della delega per l’organizzazione della Sagra all’Assessore Carmelo Cantone, esponente di Forza Italia, mentre l’Assessore alla Cultura Costantino Ciulla, uomo di punta di Fratelli d’Italia, è stato di fatto esautorato.

Questa scelta ha un significato chiaro: il controllo dell’evento viene sottratto a Fratelli d’Italia, con una manovra che mostra come il Sindaco stia giocando su più tavoli, cercando di mantenere il consenso all’interno della sua amministrazione, ma senza scontentare Forza Italia, partito a cui il suo MPA ha garantito appoggio alle ultime elezioni europee.

La BIT di Milano ha quindi rivelato un gioco di equilibri politici, in cui la Sagra del Mandorlo non è solo un evento turistico, ma una pedina nello scontro per il controllo delle manifestazioni culturali di Agrigento.

Dove sono i fondi per la Sagra?

A oggi, non è stato specificato da quali risorse verrà finanziata la manifestazione. Se si considera l’entità dell’evento e i costi che comporta, è chiaro che servono fondi certi, che però nessuno ha ancora ufficializzato.

Il Sindaco continua a pubblicizzarla nel padiglione Sicilia alla BIT, ma senza un piano economico trasparente, il rischio è che la Sagra diventi un boomerang politico: un evento annunciato in grande stile, ma senza la copertura finanziaria necessaria per realizzarlo.

La guerra interna al centrodestra può danneggiare Agrigento?

Se la BIT di Milano ha dimostrato una cosa, è che la politica locale sta giocando a scacchi, mentre gli agrigentini aspettano risposte concrete. La Sagra, che dovrebbe essere un simbolo di identità culturale, si sta trasformando in un’arma politica, mentre resta da capire chi pagherà il conto di queste manovre.

La prossima mossa spetta ora alla Regione: interverrà con fondi ufficiali o lascerà che la Sagra diventi un simbolo delle divisioni interne? Il tempo per rispondere si sta esaurendo.

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