A due mesi dalla conclusione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, il sindaco Francesco Miccichè prova a rassicurare l’opinione pubblica sostenendo che la relazione definitiva della Corte dei Conti costituirebbe solo uno “stimolo al miglioramento” e non una bocciatura.
La realtà è l’esatto contrario.
Nella delibera definitiva 246/2025 ottobre 2025Delibera_246_2025_Sicilia corte dei conti definitivo del 30.10.2025 solo pagine interessate, la Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana ha confermato integralmente le criticità già individuate nella bozza di settembre:
“La Sezione ritiene di confermare integralmente la sussistenza in concreto di tutti i profili di criticità gestionale analiticamente indicati nella bozza di referto”
(Delibera 246/2025, conclusioni – pag. 191-196)
Non si tratta dunque di osservazioni o raccomandazioni: si tratta di una valutazione definitiva sulle modalità con cui l’intero progetto è stato impostato e condotto.
1. 44 progetti promessi. Quasi nessuno completato.
La Corte dei Conti certifica che lo stato di avanzamento dei progetti è drammatico:
“Sussiste un elevato rischio di mancata realizzazione degli obiettivi primari dell’azione amministrativa.”
(pag. 191 e seg.)
E ancora:
“L’avanzamento dei 44 progetti del dossier risulta gravemente insufficiente.”
Molti progetti risultano “in avviamento” o senza esecuzione, mentre le risorse sono state in parte trasferite e in parte spese senza un sistema di monitoraggio attivo (pag. 194).
2. Nessun sistema di monitoraggio. Nessuna misurazione dei risultati.
La Corte è netta:
“Il sistema di monitoraggio e valutazione degli esiti non risulta costituito, né con affidamento esterno, né mediante strutture interne.”
(pag. 195)
Quindi:
Sono stati spesi soldi pubblici senza alcun meccanismo per verificare effetti, ricadute, ritorno sociale, culturale o economico.
3. Spese ritenute inutili e diseconomiche
La Corte richiama esplicitamente la necessità di evitare “costi inutili e diseconomici”, citando tra gli esempi:
“Evento inaugurale al Teatro Pirandello” definito costoso e non giustificato in termini di ritorno.
(pag. 195-196)
4. La governance è stata costruita male e in ritardo
La Fondazione “Agrigento 2025”, che avrebbe dovuto coordinare e garantire la trasparenza, nasce solo nel febbraio 2024, cioè a meno di un anno dall’inizio dell’evento:
“Sussistono criticità afferenti alla fase organizzativa, programmatoria e attuativa.”
(pag. 192)
E ancora:
“È mancata una adeguata cooperazione tra Comune, Fondazione, Regione e Cabina di Regia.”
(pag. 193)
Miccichè parla di “margini di miglioramento”. La Corte dei Conti dice tutt’altro.
Il sindaco tenta di ribaltare il giudizio, affermando:
“Le osservazioni della Corte alimentano un margine di miglioramento…”
Peccato che la Corte dica:
“Il rischio è la mancata realizzazione dell’obiettivo fondamentale dell’iniziativa: generare sviluppo sociale, culturale ed economico per l’intero territorio.”
(pag. 192)
Dunque:
Non c’è margine da colmare. La Corte certifica che l’obiettivo principale è stato compromesso.
E ora? Si chiude, si liquida, e si rendicontano spese e responsabilità
La Corte infatti ricorda che:
“La valutazione finale sarà effettuata nell’ambito della liquidazione della Fondazione di partecipazione.”
(pag. 196)
Traduzione semplice:
-
La Fondazione verrà chiusa
-
Dovrà giustificare euro per euro
-
Se emergono irregolarità → scattano responsabilità amministrative e contabili
La verità è che Report Sicilia lo aveva detto. Subito.
Quando le istituzioni e la stampa locale celebravano, noi scrivevamo:
-
18 aprile 2025 – “Un progetto insostenibile e una truffa alle altre città candidate”
-
Prima ancora – Codacons (allora guidato da Giuseppe Di Rosa): “Chiediamo trasparenza, bilanci, programmazioni, atti”
-
2024-2025: Decine di articoli ignorati dal Consiglio Comunale.
Oggi la Corte dei Conti conferma esattamente ciò che Report Sicilia ha denunciato in tempo reale.
Agrigento non solo non ha colto l’occasione storica, ma rischia:
-
un danno d’immagine nazionale
-
uno spreco di risorse pubbliche
-
e la certificazione di un fallimento politico e amministrativo senza precedenti
A dire tutto questo non siamo noi.
Lo dice la Corte dei Conti. Documento ufficiale. Firmato. Definitivo.

