Un pomeriggio denso di significato si è svolto presso il Circolo Pier Paolo Pasolini di Agrigento, dove numerose associazioni, non solo culturali, si sono riunite per discutere del presente e del futuro di Agrigento Capitale della Cultura 2025. L’incontro, nato come momento di riflessione collettiva, ha messo in evidenza le forti criticità del progetto e la totale assenza delle istituzioni, che sembrano chiudersi in un inspiegabile silenzio.

Dopo gli interventi dei promotori Maurizio Masone presidente del Paolini e l’On. Calogero Pumilia ex presidente della fondazione “orestiadi” , che hanno parlato di un senso di responsabilità collettiva e dell’urgenza di evitare il totale fallimento dell’iniziativa, il dibattito si è acceso sul ruolo dell’amministrazione comunale e sulla necessità di individuare un filo logico che guidi le azioni future. Il Comune, la Fondazione e gli altri soggetti coinvolti nel progetto hanno completamente disertato l’incontro, nonostante fosse stato invitato il sindaco Francesco Miccichè. Un’assenza che non è passata inosservata.

UN’AMMINISTRAZIONE CHE RIFIUTA IL CONFRONTO

Il Cartello Sociale, attraverso l’intervento di Padre Sorce, ha stigmatizzato duramente il comportamento dell’amministrazione comunale, sottolineando come questa continui ad amare la solitudine e a respingere il confronto. Sulla stessa linea l’intervento dell’On. Nenè Mangiacavallo presidente del comitato promotore di città della cultura, che ha puntato il dito contro la cattiva regia della Regione, ritenuta incapace di gestire l’importante opportunità rappresentata dal titolo di Capitale della Cultura.

A rincarare la dose è stato l’On. Michele Sodano, che ha evidenziato come la cattiva politica abbia generato mostri e clientele facendo presente che “mentre noi parliamo di salvare il salvabile, la città è morta”, mentre Pezzino e Vittorio Messina(presidente regionale di Confesercenti) e altri intervenuti hanno ribadito la delusione per un progetto che non sembra avere basi solide né una visione chiara.

NASCE UN OSSERVATORIO PERMANENTE

Di fronte a questa situazione di stallo e alla mancanza di risposte concrete, la società civile agrigentina ha deciso di scendere in campo, annunciando la creazione di un Osservatorio Permanente per monitorare e valutare incontri, decisioni e sviluppi del progetto Agrigento Capitale della Cultura 2025. L’idea è quella di tenere alta l’attenzione e incalzare la politica, affinché non si sprechi un’opportunità così importante per il rilancio dell’immagine e dell’economia della città.

Una riflessione interessante è emersa da uno dei partecipanti, che ha richiamato un principio della meccanica quantistica: “Lo sguardo dell’osservatore modifica il comportamento dell’osservato“. L’auspicio è che questo principio scientifico possa tradursi in un cambiamento reale per la città, inducendo l’amministrazione a un cambio di rotta e a una gestione finalmente trasparente e partecipata.

GIUSEPPE DI ROSA: “SE ESSERE DETRATTORI SIGNIFICA DIRE LA VERITÀ, ALLORA LO SIAMO”

L’evento ha visto anche la partecipazione di Giuseppe Di Rosa, editore di Report Sicilia e responsabile del Codacons, associazione da sempre in prima linea nella tutela dei diritti dei cittadini. La dichiarazione “Se evidenziare le malefatte della politica e di chi amministra la città di Agrigento significa essere etichettati come detrattori, allora noi siamo detrattori” ha preceduto quasi tutti gli interventi dell’incontro, diventando il filo conduttore della discussione. Ogni intervenuto ha ribadito questo concetto, sottolineando l’importanza di denunciare apertamente le inefficienze della gestione comunale.

Il più focoso tra i relatori è stato Buscemi, segretario della CGIL e componente del Cartello Sociale, che ha espresso con veemenza il proprio dissenso rispetto all’inerzia dell’amministrazione e alla cattiva gestione del progetto. “Non accetteremo che questa occasione venga sprecata. Se dire la verità ci rende detrattori, allora siamo fieri di esserlo”, ha affermato Buscemi, raccogliendo applausi e consensi tra i presenti.

Nonostante la folta partecipazione e la presenza di personalità di spicco della cultura e dell’associazionismo cittadino, una sola certezza è emersa dall’incontro: Agrigento Capitale della Cultura 2025 è già un fallimento. Come ha dichiarato anche l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la città ha perso una grande opportunità per rilanciarsi e dare dignità al proprio patrimonio storico e artistico.

UN’OCCASIONE GIÀ PERSA?

Il dibattito ha lasciato spazio a un sentimento misto tra indignazione e speranza: indignazione per l’ennesima dimostrazione di incompetenza amministrativa, speranza che la creazione dell’Osservatorio Permanente possa davvero fare pressione affinché la città non sprechi completamente l’opportunità che le è stata concessa.

Il Circolo Pier Paolo Pasolini ha fatto da palcoscenico a un confronto vero, sentito, partecipato. Ora, resta da vedere se l’amministrazione comunale continuerà sulla strada dell’isolamento e del silenzio, o se finalmente ascolterà la voce della città.

Report Sicilia, presente all’incontro, continuerà a seguire da vicino l’evoluzione di questa vicenda.