Un cedimento della sede stradale che da mesi mette in pericolo la pubblica incolumità ad Agrigento è finalmente al centro di un provvedimento ufficiale. Con l’ordinanza dirigenziale n. 253 del 22 settembre 2025 Ordinanza+Dirigenziale+2025-253, il responsabile del Settore VI – Lavori Pubblici del Comune di Agrigento, ing. Alberto Avenia, ha intimato all’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (AICA) di intervenire immediatamente per ripristinare il dissesto presente nei pressi del curvone di via Plebis Rea, davanti al negozio “Centro Liturgico”.
Già a gennaio 2025, con una nota del Settore VI, l’AICA era stata sollecitata ad affrontare la problematica, e ulteriori richiami erano arrivati a marzo, anche a seguito di una segnalazione dell’avvocato Basilio Vella. Nonostante ciò, ad oggi nessun intervento è stato eseguito e la situazione è peggiorata, aggravando il rischio per automobilisti e pedoni.
L’ordinanza
Il documento impone al Direttore Generale di AICA, Francesco Fiorino, di eseguire i lavori entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione. Inoltre, l’azienda dovrà comunicare formalmente l’avvio delle operazioni e, a lavori ultimati, trasmettere una relazione tecnica al Comune per certificare l’avvenuto ripristino “a regola d’arte”.
Il provvedimento è chiaro: in caso di inottemperanza, la vicenda sarà segnalata all’Autorità Giudiziaria. L’ordinanza è stata notificata anche all’ATI AG9 e al Comando della Polizia Locale, che dovrà vigilare sull’esecuzione.
Una vicenda che si trascina da mesi
La depressione stradale era stata più volte segnalata dai cittadini, dai professionisti e dagli stessi uffici comunali. L’inerzia di AICA ha costretto il Comune a intervenire con uno strumento coercitivo, segno di come la gestione delle criticità legate alla rete idrica e alla manutenzione stradale continui a generare problemi strutturali in città.
Adesso resta da capire se l’azienda idrica rispetterà i tempi fissati o se, come già accaduto in passato, la pratica finirà per incagliarsi nei meandri della burocrazia, lasciando ancora una volta i cittadini a convivere con situazioni di pericolo.

