Agrigento, finisce l’era dello Spazio Temenos: 25 anni di cultura, visione e speranza

AGRIGENTO – Si è ufficialmente conclusa una delle esperienze culturali più visionarie e significative degli ultimi decenni per il centro storico di Agrigento. Lo Spazio Temenos, situato all’interno dell’antica chiesa di San Pietro, ha chiuso i battenti dopo 25 anni di attività, con la riconsegna dell’edificio alla Diocesi. Un momento emozionante che segna la fine di un percorso nato dal Progetto Policoro della Chiesa italiana, fortemente voluto da Giovanni Paolo II in seguito alle sue visite pastorali in Sicilia.

Dietro Spazio Temenos ci sono le cooperative sociali Temenos e Sanlorè, fondate da un gruppo di giovani agrigentini coraggiosi e visionari, con l’obiettivo di dare vita a un modello di sviluppo culturale e sociale in un territorio segnato da difficoltà ma anche ricco di potenzialità.

Come ha ricordato Salvatore Ciulla, tra i fondatori, “le cose belle rendono le persone più belle”, un motto coniato dal fratello Alessandro, e diventato l’anima di un progetto dove la bellezza, intesa come cultura, arte, solidarietà, ha sempre avuto un ruolo centrale.

Un percorso iniziato nel 1998 e che ha lasciato il segno

Il cammino ebbe inizio nel 1998 con la riapertura della Chiesa di San Lorenzo, abbandonata da anni. Due anni dopo, nel 2000, fu riaperta anche la chiesa di San Pietro, rimasta chiusa al culto dal 1953. A quel recupero si aggiunse la riqualificazione dei locali annessi, gli ex Taglialavoro, un tempo considerati abusivi ma rivelatisi documentati storicamente già dal 1800.

Nasce così Spazio Temenos, un vero polmone culturale nel cuore di Agrigento, capace di ospitare concerti, rassegne teatrali, mostre, cineforum e convegni. Tra i tanti artisti e personaggi illustri che si sono esibiti o hanno tenuto incontri culturali: Sara Jane Morris, Mike Brown, Fabrizio Bosso, Gilda Buttà, Alessio Bondì, Cristiano Godano, Vittorio Sgarbi, Carmelo Sardo, solo per citarne alcuni.

Oltre alla programmazione artistica, il progetto ha prodotto un impatto duraturo grazie a iniziative strutturali e formative: l’inventariazione di oltre 26.000 opere d’arte sacra, la gestione della casa per ferie Linoikos a Linosa, premiata dalla CEI, e la creazione del progetto “Going To Agrigento”, che ha introdotto per la prima volta un biglietto unico per visitare le chiese del centro storico.

Il ruolo di Don Mimmo Zambito

Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Don Mimmo Zambito, considerato da molti l’anima spirituale e ispiratrice del progetto. “Un sacerdote visionario – scrive Ciulla – che ci ha insegnato a superare i ‘ma’ e i ‘però’, aprendo menti, cuori e strade a un’intera generazione di giovani”.

Un’eredità che non si cancella

La chiusura di Spazio Temenos non è la fine di un sogno, ma la chiusura di un ciclo storico e sociale, che ha portato luce e bellezza nel cuore di Agrigento. Un’esperienza che ha ridato dignità a spazi dimenticati e ha ispirato decine di altre realtà locali.

Come ha concluso Salvatore Ciulla nel suo messaggio di saluto:
“Oggi riparto verso sentieri e progetti nuovi. Grazie a tutti coloro che hanno fatto parte di questa fantastica avventura”.

Una pagina importante si chiude, ma la storia scritta da Spazio Temenos continuerà a vivere nel patrimonio culturale, sociale e umano lasciato in eredità alla città di Agrigento.

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