Il silenzio della presidente di AICA, Danila Nobile, inizia a pesare.
Mentre la stampa riporta la denuncia del Consorzio Stabile Della, che ha scritto alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Agrigento per segnalare presunti atti di ostruzionismo da parte dell’azienda consortile, la presidente continua a diffondere video e dichiarazioni dove accusa tutto e tutti — tranne se stessa e la gestione fallimentare del servizio idrico.
La denuncia del Consorzio: “Lavori a rischio sospensione”
Come riportato da Report Sicilia nell’articolo del 30 settembre (leggi qui), il Consorzio Stabile Della ha inviato una nota durissima agli organi di controllo, denunciando una lunga serie di ritardi, omissioni e mancate autorizzazioni che starebbero bloccando i lavori di potenziamento della rete idrica di Agrigento.
Nel documento, trasmesso anche al Prefetto e al Procuratore della Repubblica, si parla apertamente di “condotta omissiva e ostruzionistica” da parte di AICA, che non avrebbe fornito in tempi utili i necessari pareri tecnici, le approvazioni sui materiali, né le varianti indispensabili all’avanzamento delle opere.
Un atteggiamento che, secondo il Consorzio, rischia di determinare addirittura la sospensione dei lavori, con conseguenze gravissime per la città.
Una città che aspetta risposte
Invece di fornire spiegazioni chiare e documentate, la presidente Danila Nobile continua a parlare sui social e nei video ufficiali, ma senza mai entrare nel merito dei disservizi che ogni giorno colpiscono migliaia di famiglie agrigentine.
Turni d’erogazione che superano le due settimane, autobotti insufficienti, dispersioni idriche e condotte colabrodo: questi sono i problemi concreti che la gente vive e che attendono risposte, non accuse generiche o spot propagandistici.
Eppure, il diritto dei cittadini a conoscere cosa stia accadendo nella gestione dell’acqua è sacrosanto. AICA è un ente pubblico, finanziato con fondi pubblici, e nessun documento o informazione può essere considerato “segreto” quando si parla di risorse collettive e servizi essenziali.
La trasparenza che manca
Secondo quanto riportato nella nota del Consorzio, AICA avrebbe:
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rifiutato o rinviato incontri tecnici già programmati;
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ritardato la trasmissione di documenti fondamentali per i lavori;
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ignorato richieste formali di approvazione su telecontrollo e materiali;
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mantenuto un atteggiamento non collaborativo, pur essendo soggetto attuatore e responsabile della gestione della rete.
Una situazione che non solo blocca i cantieri, ma mina la credibilità dell’intero sistema idrico agrigentino, già in ginocchio dopo anni di sprechi, guasti e turnazioni record.
Quando parlerà dei veri problemi?
È legittimo chiedersi: quando la presidente Danila Nobile affronterà pubblicamente i problemi veri, invece di continuare con dichiarazioni accusatorie e video autoreferenziali?
I cittadini non vogliono polemiche, ma chiarezza, trasparenza e risultati. Vogliono sapere perché i lavori non avanzano, perché l’acqua non arriva e perché i soldi pubblici non producono miglioramenti tangibili.
Il dovere della verità
Report Sicilia, che è venuto in possesso della lettera del Consorzio, ricorda che la stampa ha il diritto – e il dovere – di informare i cittadini.
La presidente Nobile dovrebbe ricordare che AICA non è un’azienda privata, ma un ente pubblico che deve rendere conto alla collettività.
Silenzio, ritardi e accuse generiche non bastano più.
I cittadini vogliono sapere quando l’acqua tornerà a scorrere con regolarità, quando finiranno le turnazioni da 15 o 20 giorni, e quando AICA smetterà di giustificarsi dietro ai comunicati stampa.
Agrigento ha bisogno di acqua, non di parole.

