Un nuovo caso mette in luce, ancora una volta, le gravi carenze di trasparenza amministrativa al Comune di Agrigento. Con la Determina Sindacale n. 98 del 3 ottobre 2025, il sindaco Francesco Miccichè ha autorizzato l’opposizione al Decreto ingiuntivo n. 635/2025 emesso dal Tribunale di Agrigento, su un contenzioso che vede il Comune soccombente nei confronti di un ente convenzionato per servizi di accoglienza ai migranti
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Il nodo non sta tanto nella scelta di difendersi in giudizio, quanto nel modo in cui queste passività vengono gestite: ancora una volta, infatti, si tratta di un debito che non compare tra i cosiddetti “debiti fuori bilancio” in sede di bilancio comunale.
In pratica, ogni volta che il Comune perde in tribunale o subisce un decreto ingiuntivo, il debito viene gestito caso per caso, senza mai confluire in una sommatoria complessiva che dia ai cittadini un quadro reale della situazione finanziaria dell’Ente. Un modus operandi che lascia all’oscuro la città sull’ammontare reale delle passività latenti.
A rendere il quadro ancora più opaco è la prassi, ormai consolidata, di omettere i dati più rilevanti, come l’importo complessivo del debito. Nelle determine e nelle proposte pubblicate all’Albo Pretorio, al posto della cifra compare un “OMISSIS”, come se si trattasse di un dato sensibile. Ma la somma dovuta dal Comune non è, né può essere considerata, un dato riservato: è denaro pubblico, ed è diritto dei cittadini conoscerne l’entità.
Il risultato? La comunità non ha mai la percezione di quanto costano realmente gli errori amministrativi, i contenziosi, le convenzioni mal gestite o le omissioni dell’Ente.
In un momento in cui Agrigento si fregia del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, la sua amministrazione continua a gestire le finanze pubbliche con una logica di opacità che non solo tradisce il principio di trasparenza, ma rischia di minare ulteriormente la fiducia dei cittadini.
Ancora una volta, la Giunta Miccichè fa acqua da tutte le parti, non solo sul piano politico e amministrativo, ma anche e soprattutto su quello della chiarezza contabile: un Comune che non dice quanto deve, non può pretendere di amministrare con credibilità.

