Dopo anni di ritardi e scarichi a mare, la messa in funzione dell’impianto arriva solo ora. AICA e i sindaci si affrettano a intestarsi un risultato che doveva essere normale amministrazione.
La notizia della messa in funzione del nuovo depuratore di Timpa dei Palombi, diffusa da AICA e ATI con toni trionfalistici, viene presentata come un grande successo. In realtà, si tratta semplicemente di un atto dovuto, un’opera pubblica che sarebbe dovuta entrare in funzione anni fa, se solo chi di dovere avesse garantito la corretta esecuzione dei lavori e l’allaccio dell’energia elettrica.
Oggi, dopo anni di scarichi a mare, disservizi e inquinamento, la stessa AICA — che non ha alcun merito diretto nella realizzazione — diffonde una nota stampa piena di dichiarazioni e ringraziamenti. Ma nessuno spiega perché l’impianto sia rimasto bloccato per mesi per mancanza di energia elettrica, né perché sia servito un commissario straordinario nominato dal Governo per portarlo finalmente a regime.
“Il vero merito va al Commissario nominato dallo Stato — dichiara Giuseppe Di Rosa di Report Sicilia — non certo a chi oggi si limita a firmare comunicati autocelebrativi. Se non fosse intervenuto il Commissario, oggi parleremmo ancora di cantieri fermi e di fondi pubblici immobilizzati. È assurdo che si cerchi di trasformare la normalità in un evento, e l’adempimento di un obbligo in un traguardo.”
Se AICA vuole davvero parlare di “meriti”, lo faccia mettendo a sistema l’opera, non celebrando se stessa. I passi concreti da compiere sono chiari:
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Collegare al nuovo depuratore le fognature di San Leone, Cannatello e Zingarello, oggi ancora scollegate.
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Affidare l’acqua depurata al Consorzio di Bonifica Agrigento 3, come previsto dalle norme e dai piani di utilizzo irriguo, per permettere il riuso agricolo dei 200 litri al secondo prodotti dall’impianto.
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Creare una squadra tecnica stabile per la gestione e la manutenzione dell’impianto, garantendo continuità e sicurezza nel tempo.
Solo allora si potrà parlare di risultati veri, non di propaganda.
Il depuratore di Timpa dei Palombi è un’opera finanziata e commissariata dallo Stato per porre fine a una procedura d’infrazione europea. Non è, dunque, un’iniziativa di AICA o dei Comuni di Agrigento e Favara, ma il frutto di un percorso obbligato e vigilato dal Commissario Unico per la depurazione, proprio per superare i ritardi e le inefficienze del sistema locale.
“Invece di chiedere scusa ai cittadini per gli anni di attesa e per i danni ambientali provocati — conclude Di Rosa — si accampano meriti che non esistono. La verità è che Agrigento non ha bisogno di conferenze stampa, ma di servizi che funzionano e di responsabilità chiare.”
Documento di riferimento: comunicato ATI–AICA del 27 ottobre 2025.Il nuovo depuratore di Timpa dei Palombi a servizio della fascia costiera di Agrigento e del Comune di Favara

