Depuratore ultimato ma non attivo: Agrigento ostaggio dell’Enel, Mareamico scrive al Prefetto

Il nuovo depuratore della fascia costiera agrigentina, realizzato in località Timpa dei Palombi, è finalmente pronto. Un’opera attesa da anni, destinata a risolvere gran parte dei problemi di inquinamento marino, in particolare quelli causati dallo sversamento fognario alla foce del fiume Naro, che da decenni inquina il mare di Agrigento e di San Leone.

Ma c’è un problema assurdo e, al tempo stesso, emblematico dello stato delle infrastrutture siciliane: il depuratore non può entrare in esercizio perché manca l’allaccio dell’energia elettrica. Nonostante i lavori siano stati completati, l’impianto è fermo. Inattivo. Inutilizzabile.

Il motivo? L’Enel non ha ancora realizzato la linea elettrica dedicata, necessaria per alimentare le cabine e permettere l’avvio effettivo del servizio di depurazione. Una carenza che lascia perplessi cittadini e tecnici: dopo anni di attesa, milioni di euro spesi e promesse ripetute, il mare agrigentino continua ad essere privato di un’opera vitale per la salvaguardia ambientale e turistica.

A denunciare pubblicamente questa inaccettabile situazione è l’associazione ambientalista Mareamico, che ha inviato una lettera ufficiale a Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento, chiedendo un intervento immediato per sbloccare la vicenda.

“È incredibile – afferma Mareamico – che un’opera fondamentale per il risanamento ambientale del nostro territorio venga lasciata inattiva per colpa della mancata realizzazione di una semplice linea elettrica. È un insulto all’intelligenza dei cittadini e al futuro di un territorio che dovrebbe vivere di turismo e sostenibilità.”

Il depuratore, progettato per servire la costa agrigentina e il Comune di Favara, è parte di un complesso sistema di rinnovamento del ciclo delle acque reflue, previsto dai finanziamenti europei e regionali per la messa in regola degli impianti fognari. Il suo blocco è quindi doppia beffa: ambientale ed economica.

Mentre il mare resta inquinato e la stagione balneare alle porte, la cittadinanza attende risposte concrete. Il Prefetto è ora chiamato a fare luce su questa vicenda e, possibilmente, a convocare un tavolo tecnico urgente con ENEL, ATI Idrico, Comune di Agrigento e Regione Siciliana.

Nel frattempo, l’ombra del paradosso continua a gravare su Agrigento: il depuratore c’è, ma non può essere acceso. Una fotografia perfetta di come le buone intenzioni e i finanziamenti pubblici possano essere vanificati dall’inerzia burocratica e tecnica.