Agrigento, 4 settembre 2025 – Quando questa amministrazione si insediò, annunciò una “svolta epocale agli strumenti finanziari del Comune”, promettendo rigore, trasparenza e tempi certi nell’approvazione dei documenti contabili. Oggi, a distanza di anni e soprattutto a oltre otto mesi dall’inizio di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, quella promessa appare clamorosamente disattesa.
Lo scorso anno il bilancio 2024-2026 era stato approvato il 9 settembre, seppur tra tensioni e assenze. Oggi, 4 settembre 2025, la situazione è persino peggiore: il bilancio 2025-2027 non è stato neppure trasmesso al consiglio comunale. Una mancanza che assume i contorni del paradosso, considerando che la città sta vivendo un anno unico e irripetibile di esposizione nazionale, ma senza lo strumento fondamentale per programmare spese, servizi e investimenti.
Le promesse mancate
Al momento dell’insediamento, la giunta aveva dichiarato l’obiettivo di cambiare rotta nella programmazione finanziaria, sostenendo che i bilanci sarebbero diventati il motore della rinascita amministrativa. Si parlava di un Comune capace di approvare i documenti contabili in tempo utile, così da garantire risorse certe già dal 1° gennaio di ogni anno.
Oggi, invece, la realtà è diametralmente opposta: nessun bilancio in aula, nessun cronoprogramma reso noto, nessuna certezza per uffici e cittadini.
Commissariamenti e rischi
Intanto, la Regione Siciliana ha già nominato i commissari ad acta per i Comuni inadempienti. Agrigento, che avrebbe dovuto dare l’esempio in quanto Capitale della Cultura, rientra tristemente tra i casi sotto tutela esterna. Le conseguenze non sono di poco conto:
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blocco degli investimenti e dei progetti legati al 2025;
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rischio di paralisi dei servizi;
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perdita di credibilità istituzionale in un anno che avrebbe dovuto rilanciare l’immagine della città.
Una città senza guida finanziaria
Dopo più di otto mesi di Capitale della Cultura, Agrigento si trova dunque senza bilancio approvato e senza una direzione chiara. Le grandi promesse di “svolta epocale” si sono scontrate con una gestione che appare ferma, opaca e contraddittoria.
Agrigento meritava di vivere il 2025 come un anno di crescita e programmazione, ma rischia invece di passare alla storia come la Capitale della Cultura senza bilancio.

