La storica Fiera di San Calogero, un evento atteso con entusiasmo dai cittadini e dai commercianti, quest’anno è stata un amaro fallimento. La fiera, allestita nel piazzale Ugo La Malfa, ha registrato una partecipazione ridotta e numerose lamentele, soprattutto a causa dell’assenza di servizi igienici e della generale disorganizzazione.

I commercianti, intervistati da AgrigentoNotizie e ReportSicilia, non hanno nascosto la loro delusione e rabbia. Uno storico venditore proveniente da Bari, presente alla fiera da oltre 40 anni, ha espresso il disagio di dover espletare i propri bisogni in strada e arrangiarsi per potersi lavare. “Siamo costretti a fare gli sporcaccioni”, ha dichiarato amaramente, indicando la mancanza di servizi igienici adeguati.

Quest’anno, la fiera ha registrato l’assenza del tradizionale luna park, tanto atteso dai bambini, e un numero significativamente ridotto di bancarelle. Le poche presenti sono montate su un piazzale dissestato, creando ulteriori difficoltà e disagi. Domenico Modugno, nipote del celebre Mister Volare e consigliere comunale di Agrigento, ha annunciato che non tornerà mai più ad Agrigento per la fiera, rispecchiando il sentimento di molti commercianti pugliesi.

Le lamentele non provengono solo dai commercianti “forestieri”. Anche i fieristi locali hanno evidenziato le notevoli differenze organizzative rispetto ad altre località, meno blasonate di Agrigento, ma che riescono comunque a garantire efficienza e servizi adeguati.

Questo disastro organizzativo è stato attribuito all’amministrazione del sindaco Franco Miccichè, che, dopo oltre 50 anni, è stata ritenuta responsabile del fallimento di uno degli eventi più importanti della città. L’incapacità di fornire servizi basilari come i bagni pubblici(per la verità stigmatizziamo la mancanza di bagni lungo il tragitto della processione anche per la prima domenica di San Calogero nel centro cittadino, chissà come è stata rilasciata la regolare licenza dalla questura) ha scatenato una forte delusione e incredulità tra i partecipanti, mettendo in evidenza una mancanza di serietà e rispetto verso una tradizione che da sempre caratterizza la città di Agrigento.

La fiera di San Calogero, un tempo simbolo di festa e cultura, quest’anno ha lasciato dietro di sé un amaro sapore di disorganizzazione e promesse non mantenute. I cittadini e i commercianti sperano in un cambiamento radicale e in una gestione più efficiente per gli eventi futuri, affinché Agrigento possa tornare a brillare come un tempo.

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