È polemica aperta a seguito del decreto pubblicato il 28 ottobre dalla Regione Siciliana che ha ritirato i fondi destinati alla Democrazia Partecipata per il Comune di Agrigento. A sollevare il tema è il Gruppo Consiliare della Democrazia Cristiana (DC), che si chiede se e come il Comune di Agrigento intenda portare avanti i progetti dei cittadini che hanno partecipato a questa iniziativa.

Come evidenzia la DC, il Comune di Agrigento aveva avviato le procedure per l’utilizzo dei fondi di Democrazia Partecipata mesi fa, stabilendo come termine per la presentazione dei progetti il 30 settembre 2024. Questa iniziativa avrebbe dovuto permettere ai cittadini di proporre e votare progetti destinati al miglioramento della città, ma il recente intervento della Regione rischia di compromettere tutto.

“Le proposte dei nostri concittadini verranno votate e finanziate o ancora una volta hanno preso in giro la città?” si domanda il Gruppo Consiliare DC, che lamenta la possibilità che i fondi vengano persi o ridistribuiti altrove.

L’iniziativa della Democrazia Partecipata, concepita per rendere i cittadini protagonisti nelle decisioni per il territorio, rappresentava un’occasione importante per avvicinare la cittadinanza alla vita amministrativa e promuovere progetti concreti per Agrigento. Tuttavia, la mancanza di trasparenza e la gestione poco chiara del percorso decisionale sembrano aver compromesso un’opportunità di sviluppo per la comunità.

Ora resta da chiarire come il Comune intenda rispondere a questo colpo di scena e quali saranno i prossimi passi per restituire ai cittadini la fiducia in un processo che, per quanto partecipativo, sembra attualmente bloccato da ostacoli amministrativi e finanziari. La città attende una risposta concreta, e il rischio è che Agrigento, ancora una volta, perda un’occasione di crescita e coinvolgimento comunitario.

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