Agrigento verso l’economia circolare: raccolta differenziata tra luci e ombre

Il percorso di Agrigento e provincia verso l’economia circolare è segnato da progressi significativi ma anche da numerose criticità. Questo il quadro emerso dall’Ecofocus organizzato da Legambiente Sicilia e dal Circolo Rabat a Joppolo Giancaxio, nell’ambito del progetto Sicilia Munnizza Free, con l’obiettivo di promuovere una gestione più sostenibile dei rifiuti.

Differenziata: bene le quantità, male la qualità

I dati sulla raccolta differenziata nella provincia di Agrigento mostrano percentuali incoraggianti, con molti comuni che superano il 65%, ma il problema principale rimane la qualità del rifiuto raccolto.

A causa di errori nel conferimento e della scarsa formazione degli operatori, una parte significativa dei materiali destinati al riciclo viene scartata, causando una perdita di risorse economiche per i comuni, che non riescono a ottenere i contributi dai consorzi di filiera.

Le cause di questo problema sono molteplici:

  • Cittadini poco informati o disattenti, che non separano correttamente i rifiuti;
  • Operatori scarsamente formati, che non effettuano controlli adeguati al momento del ritiro;
  • Comuni che investono poco nella comunicazione e nella sensibilizzazione della cittadinanza.

Questa situazione si traduce in un mancato ritorno economico che impedisce ai cittadini di beneficiare di una riduzione della tariffa sui rifiuti.

Impianti di trattamento: il grande assente in Sicilia

Oltre alla scarsa qualità della raccolta, l’assenza di impianti adeguati per il trattamento delle varie frazioni di rifiuto rappresenta un ostacolo enorme per il ciclo integrato della gestione dei rifiuti.

Uno dei problemi più gravi riguarda la gestione della frazione organica, che richiede impianti specifici per il compostaggio e il trattamento dell’umido. La loro assenza costringe i comuni a spedire i rifiuti fuori provincia o fuori regione, con un aggravio di costi insostenibile.

L’Ecofocus ha lanciato un chiaro appello: accelerare le procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti sul territorio. Solo così sarà possibile chiudere il ciclo dei rifiuti in modo efficiente ed economicamente sostenibile.

Economia circolare: le storie di chi ci crede

Nonostante le difficoltà, l’incontro ha voluto evidenziare anche esempi virtuosi di aziende e imprenditori che stanno costruendo un modello di sviluppo basato sul riciclo e sulla sostenibilità.

Sono state raccontate tre storie di successo nell’ambito dell’economia circolare:

  • Dino Carlino (Val Paradiso): un esempio di come sia possibile valorizzare gli scarti agricoli attraverso processi innovativi;
  • Lello Romano (Sneark): un’azienda che trasforma vecchie scarpe in nuovi materiali;
  • Vanessa Alessi (T.P.F. The Philosophical Furniture): mobili e oggetti di design realizzati con materiali riciclati.

A questi si sono aggiunti Sergio Vella (SEAP Group) e Gero La Rocca (Ecoface), due imprenditori che hanno costruito il loro business proprio sulla valorizzazione dei rifiuti.

Legalità e sostenibilità: il monito dei Carabinieri

Un contributo importante è arrivato anche dal Ten. Col. Vincenzo Castronovo, Comandante del Nucleo Anticrimine Natura dei Carabinieri di Agrigento, che ha sottolineato l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti e lo smaltimento illecito degli scarti industriali e agricoli.

Un caso emblematico è quello delle acque di vegetazione derivanti dalla produzione di olio d’oliva, che spesso finiscono nei corsi d’acqua in violazione delle norme ambientali.

Il messaggio del Tenente Colonnello è stato chiaro: legalità e sostenibilità devono andare di pari passo.

Conclusione: il futuro passa dalla responsabilità collettiva

L’Ecofocus di Joppolo Giancaxio ha dimostrato che la strada verso l’economia circolare è ancora lunga, ma non impossibile.

Servono maggiori controlli, più formazione, investimenti in impianti e campagne di sensibilizzazione. Solo così sarà possibile trasformare i rifiuti in risorse e ridurre l’impatto ambientale, facendo di Agrigento e della Sicilia un modello virtuoso di gestione sostenibile.

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